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Dott. Stefano Golasmici

Psicoterapeuta, Psicoanalista

Dott. Stefano Golasmici

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Psicoterapeuta, Psicoanalista

  • Bussero
  • Milano (Buenos Aires - Venezia)

Figlia adolescente introversa

Da qualche tempo sono molto preoccupata, mia figlia quasi 14 anni non ne vuole sapere di relazionarsi con coetanei che non facciano parte della sua ristrettissima cerchia di amicizie. D'estate al mare, quindi lontana dal suo gruppetto, passa le giornate a leggere libri, stesa sul letto immersa nelle chat del proprio telefono... se qualche ragazzino/a coetaneo si avvicina e la saluta a stento accenna un saluto e a domande risponde si, no ah ah, mmmm.... insomma interazione zero. uscire non se ne parla, se ha sete e le dico vai pure al bar a prendere qualcosa, si rifiuta, piuttosto muore disidratata.
tutto ciò è motivo di discussione che termina in urla e pianti isterici senza che riesca a tirare fuori una motivazione, cosa realmente le faccia paura o la limiti.
adesso ha iniziato da 2 gg la scuola, 1 liceo, nuovi compagni. mi racconta che in classe con lei c'à un ragazzo che frequentava l'oratorio estivo che ricordandosi di lei le ha chiesto : "ciao XXX ti ricordi di me ?"
lei: si!
lui: "ti stavo antipatico all'oratorio, vero?
lei: mah mi sta antipatico tutto il mondo!
ovviamente si è dileguato, conversazione troncata.... questo accade sempre. le dico spesso che non bisogna essere buoni amici di tutti ma che intrattenere conversazioni non è un male, ci arricchisce, ci permette di conoscere altro, allargare i nostri orizzonti... risposta si si ok.
mi preoccupa, mi preoccupa questa suo autoescludersi, la paura di andare al bar a chiedere un the freddo di interagire con il mondo circostante. a scuola è sempre stata brava e in classe partecipe delle discussioni e lezioni, non so come aiutarla....

Gentile signora, sarebbe meglio potesse portare questi suoi pensieri ad uno specialista per capire in modo più specifico quali difficoltà incontra nella comunicazione e nel rapporto con sua figlia, che descrive come tendenzialmente ritirata dalle amicizie e ostile. In seconda battuta, valutata meglio la situazione, qualora fosse possibile e opportuno, lo specialista potrebbe concordare con lei un incontro anche con sua figlia, costruendo insieme una via per una eventuale consultazione.

Stefano Golasmici

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