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Dott. Stefano Golasmici

Psicoterapeuta, Psicoanalista

Dott. Stefano Golasmici

Dott. Stefano Golasmici

Psicoterapeuta, Psicoanalista

  • Bussero
  • Milano (Buenos Aires - Venezia)

Un uomo che occasionalmente desidera essere donna

Buongiorno,
ho 35 anni e forse il titolo è un po' fuorviante, perché in realtà nella mia vita mi riconosco come etero, uomo, maschio biologico. È solo che ho sempre avuto un'attrazione per le donne che investe proprio l'essere donna in sé, come una sorta di invidia per ciò che rappresentano.

Da bambino di nascosto provavo l'intimo dai cassetti di mia madre. Poi ho smesso intorno ai 11/12 anni perché la cosa ha cominciato a non piacermi più e trovarla strana, sporca, perversa.

Quando ho iniziato ad avere delle fidanzate, qualche volta ho provato dei loro capi. L'idea mi eccita lì per lì ma poi sento un senso di vergogna e bruttezza: in effetti, guardandomi allo specchio, non è un bel vedere un uomo villoso in vesti femminili.

Ho capito allora di non avere un feticismo per il travestimento in sé; vorrei provare a indossare abiti femminili, ma con il corpo di una donna.

E questo aspetto investe anche la sfera sessuale: c'è una fantasia, occasionale, che mi passa per la mente. Fare l'amore con una donna avendo il corpo di una donna. Provo invidia per la sessualità femminile: la trovo più ricca, emozionante e coinvolgente (magari una donna può dire il contrario e trovare più semplice quella maschile!).

Aggiungo un'altra cosa: le mie ultime relazioni di coppia - compresa quella attuale - in questi anni sono state con donne bisessuali. Ho sempre trovato come confortante pensare che in me abbiano visto un "lato femminile" (qualunque cosa voglia dire: a essere sincero trovo privi di significato concetti come maschile e femminile, ci tornerò dopo) e piacesse loro. Non so poi se corrisponda al vero o meno: non ho mai chiesto a nessuna "trovi qualcosa di femminile in me?".

So per certo che mi trovo a mio agio in relazioni senza stereotipi di genere, senza che ci si aspetti che una persona "faccia l'uomo", allo stesso modo in cui non desidero affatto che la donna si atteggi come una Barbie principessa perché "le donne fanno così/le donne non fanno certe cose".

Se rifletto su di me non so che risposta darmi.

Ripeto, non ho dubbi sul sentirmi uomo: mi piaccio nel mio aspetto, nei miei abiti e non trovo alla fine interesse nel travestitismo - me ne sono reso conto negli anni. Quel che provo, come dicevo sopra, è più un'invida/interesse/curiosità, del tipo se fosse possibile mi piacerebbe trovarmi nelle vesti di donna, per poi tornare a esser uomo nella vita quotidiana.

Non riesco a capire se le mie siano perversioni, feticismi o una forma di disforia.

Gent.mo, pone degli interrogativi su di sé e sulla sua vita sentimentale e erotico-sessuale a cui è complicato offrire una risposta esaustiva. Probabilmente, non è nemmeno utile ridurre a perversioni, feticismi o disforia la sua più articolata esperienza personale: sarebbe piuttosto più utile che potesse esplorare questi suoi sentimenti, pensieri e modalità di rapporto con sé e con le altre persone all’interno di un lavoro psicoterapeutico, in modo che possa col tempo cogliere le motivazioni (consce/inconsce) che caratterizzano le sue modalità di ricerca e di appagamento del desiderio, tenendo sempre presente che i suoi desideri e le sue modalità comportamentali sono un aspetto che fa parte della sua più ampia personalità. Qualora maturasse l’idea di chiedere aiuto per capire meglio sé stesso e i suoi comportamenti, potrebbe rivolgersi ad uno specialista per una consultazione e valutare con lui la sua specifica situazione personale: nel caso questi aspetti che descrive le rechino dubbio o dolore, una psicoterapia potrebbe aiutarla a trovare una via che la faccia sentire meglio con sé stesso e con le persone.

Stefano Golasmici – P.za Marie Curie 5 BUSSERO (MM2 Bussero)

Via Morgagni 32 MILANO (MM1 Lima)

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