Dott.ssa Anna Fontemaggi

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Dott.ssa Anna Fontemaggi

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

Cosa ne pensate?

Buonasera a tutti! Sono legato alla mia compagna da 25 anni, conviviamo da 20 ed abbiamo un figlio di 15 anni. Abbiamo entrambi 45 anni e una vita agiata dal punto di vista economico, ma da qualche tempo purtroppo vedo enorme pigrizia da parte sua in tutto, sia nei lavori domestici che nella sfera sessuale.

Anni fa era più attiva in tutto e non mi spiego questo suo cambiamento nonostante io sia un marito presente, che aiuta e che, come tutti gli uomini, gradirebbe vedere la propria partner un po' 'in tiro' ogni tanto.

Ho così espresso il mio desiderio di vederla con qualche completino intimo, qualche abito da sera ecc. per alimentare qualche mia fantasia, ma puntualmente questi "desideri" vengono meno ed io mi sento frustrato in merito, visto che non sono pretese estreme come sesso anale o bondage e simili. Mi sento di vivere in una sorta di "punizione" per qualcosa che non ho fatto.

I nostri amici di compagnia al contrario vivono la sessualità con giochi, qualche eccesso e con la costante 'sorpresa' intrigante che sicuramente alimenta l'eros della coppia, rendendo il sesso qualcosa di estremamente intenso. Io onestamente sto soffrendo di questa cosa; mi sono imbattuto nel termine "asessuale" che per certi versi la descrive a pieno. Non mi sembra di chiedere la Luna e non capisco questi suoi rifiuti. Io ormai non prendo più nemmeno l'iniziativa per "paura" della sua reazione e sono ormai 4 settimane che non consumiamo.

Come vedete la situazione? Cosa possiamo migliorare ulteriormente, visto che per fortuna abbiamo dialogo, al contrario di altre coppie che non lo hanno? Io ho fatto di tutto per mettere sul piatto alcuni miei desideri parlandole apertamente. Alla lunga credo che il rapporto vada a deteriorarsi nonostante la stimi come compagna e come persona. Sono sicuro di amarla ma, ripeto, questa cosa mi logora anche per la semplicità delle richieste.

Lascio a voi la parola, sperando in una soluzione! Cordiali saluti

Gentile Carlo,
La ringrazio per aver condiviso la Sua esperienza con tanta sincerità. Dalle Sue parole emerge quanto tenga alla relazione e quanto desideri ritrovare un equilibrio di vicinanza e complicità con la Sua compagna.

Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, situazioni come la Sua possono essere comprese alla luce di schemi relazionali che, pur partendo da buone intenzioni, finiscono per alimentare la distanza. Ad esempio, la Sua frustrazione e il ritiro dall’iniziativa — del tutto comprensibili — potrebbero, senza volerlo, confermare nella partner l’idea di “non essere all’altezza” o di “dover evitare per non deludere”, mantenendo così il circolo della difficoltà.

Nelle relazioni di lunga durata è naturale che il desiderio sessuale cambi nel tempo. Entrano in gioco fattori biologici, ma anche pensieri, aspettative e stati emotivi: stress, senso di stanchezza, vissuti di inadeguatezza o il timore di non essere più desiderabili possono incidere più di quanto si immagini.

Può essere utile provare a spostare il focus dal “fare” al “capire”: più che chiedersi “perché non vuole?”, può diventare costruttivo domandarsi “cosa sta vivendo lei in questo periodo?” o “cosa rappresenta oggi per lei la sessualità?”. Questo tipo di curiosità empatica può aprire uno spazio di dialogo diverso, meno centrato sulla prestazione e più sulla connessione emotiva.

Allo stesso tempo, può essere utile per Lei lavorare sulla gestione dei pensieri legati al rifiuto o alla prestazione, così da ridurre la frustrazione e mantenere un atteggiamento più flessibile e accogliente, verso sé stesso e verso la partner.

Se la difficoltà dovesse persistere, un percorso di terapia di coppia ad orientamento cognitivo-comportamentale può essere di grande aiuto per comprendere meglio i reciproci bisogni e costruire nuove modalità di comunicazione e di intimità.

Un caro saluto,

Dr.ssa Anna Fontemaggi  Psicologa Psicoterapeuta Vicolo San Gregorio 1 - Rimini www.annafontemaggi.it info@annafontemaggi.it

 

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