Mia figlia di 10 anni piange quando la lascio sola

Buongiorno, vorrei porre una domanda sull'ansia che ha la mia bambina di 10 anni da qualche mese. Si riscontra soprattutto con domande immotivate che chiedono rassicurazioni su quando andrò a prenderla a scuola. Se ritardo è una tragedia e si mette a piangere. Lei sa che io non la lascio ma se la rassicuro sembra ancora più insicura. cerco di darle piccole incombenze tipo andare al negozio sottocasa ma se le dico che vado io piange mpaurita e non vuole perchè teme di lasciarmi andare anche per 10 minuti e vuole stare sempre con me. Era successo che la lasciassi per poco in casa per andare a comprare nel negozio sottocasa ma avendo il cell senza carica lei provo a chiamarmi senza ricevere risposta. Io mi accorsi tardi del fatto e la rintracciai e mi sembrava tranquilla ma da quel giorno non riesco più a infonderle fiducia e le poche volte che la mando a fare qualche piccola commissione aspettandola fuori dal negozio lei fa tutto di corsa per timore che mi allontani senza di lei...non so se sia questo piccolo shock la causa della sua paura o se sia una fase della sua crescita visto che ha 10 anni. Come posso rassicurarla? anche io vivo con l'ansia che mi trasmette di arrivare in ritardo e di trovarla in lacrime...e temo che anche sminuire la sua paura non sia corretto. Mi date un consiglio?
Gentile Cristina, innanzitutto uso una immagine per spiegarle come ‘inquadro’ l’ansia nei casi che incontro nel mio lavoro: la nebbia. L’ansia, come la nebbia, rende tutto indistinto, indifferenzia, fa presumere pericoli a ogni piè sospinto; per poterla affrontare dobbiamo fare l’esatto contrario: distinguere, differenziare e tracciare profili ben delineati. Rispetto ai vissuti di sua figlia credo che sia interessante interrogarsi se sono specificatamente correlate alla sua assenza o anche all’assenza di altre persone. In base alla risposta si più desumere quanto vi sia una matrice relazionale e una relativa comunicazione che sua figlia le sta, dolorosamente per entrambe, facendo. Inoltre sembra esserci il tema dell’individualità, del ‘riuscire a stare da sola’ e quindi dell’identità; sempre nell’ottica di non farsi avvolgere dalla nebbia, che tutto copre, le sottolinerei le sue peculiarità e le sue specificità, non in un’ottica di ‘finto rinforzo’ che non le servirebbe a nulla, bensì nel farle sentire che quando c’è un mostro da affrontare, per quanto forte sia, contano molto anche le armi e gli strumenti che abbiamo a disposizione per sconfiggerlo. Per quanto possibile cerchi di non farsi ‘contagiare’ dall’ansia di sua figlia, visto che questo sintomo è a forte rischio contagio. A disposizione