Dott.ssa Eva Lucchesi Tagliabue

Dott.ssa Eva Lucchesi Tagliabue

psicoterapeuta, consulente tecnico di parte, consulente stalking, mediatore

Quando esco con delle ragazze, mi viene da vomitare

Salve, sono un ragazzo di 22 anni e vivo delle situazioni di difficoltà nei momenti in cui mi trovo a mangiare fuori casa con una ragazza o dei nuovi amici. Quasi sempre mi capita, quando sono a cena fuori, o quando sono a bere qualcosa al bar con una ragazza, che all'improvviso inizio ad avere tachicardia e mi viene senso di vomito (il più delle volte sono costretto ad andare in bagno a vomitare). Nel momento in cui vomito e mi ritrovo quindi a stomaco vuoto, mi tranquillizzo e la serata o l'incontro prosegue normalmente Per evitare questi spiacevoli inconveniente sono spesso costretto ad uscire la sera senza cenare, in questo modo, sapendo che non potrò vomitare, la serata trascorre tranquillamente. Questo problema si verifica esclusivamente nei momenti in cui mi trovo a relazionarmi con delle ragazze che mi piacciono o a cui so che io piaccio a loro mentre prima di esami universitari importanti, conferenze o spettacoli a cui partecipo in prima persona non mi succede niente e resto tranquillo.
Caro Alberto, una volta eliminato qualsiasi riscontro fisico di patologia organica in atto o latente, la tachicardia e il vomito, si possono ascrivere a dei segnali che “intelligentemente” il suo corpo le sta inviando, per aiutarla ad acquisire consapevolezza rispetto a tutte quelle “situazioni” per lei “difficili” da gestire, che probabilmente la fanno sentire troppo esposto e in balia di un mondo interno, forse, poco conosciuto, ma incredibilmente potente. E’ come se, fosse indispensabile, per far fronte a eventi emotivamente nuovi, imparare a riconoscere, comprendere, a fare propri, ma anche a fare i conti con impulsi, desideri, paure, conflitti a volte inaccettabili o inammissibili. Sono quindi segnali preziosi, da non sottovalutare, ma da utilizzare come indicazioni per scoprire e ricostruire dentro di sé autonomia, forza e fiducia, oltre che imparare a convivere con la propria vulnerabilità. Le auguro “buon lavoro”! Un cordiale saluto.