Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

psicologo, psicoterapeuta.

Mio filgio di 6 anni ha problemi a socializzare

Mio figlio ha 6 anni ed è generalmente un bambino socievole che fa velocemente amicizia con bambini che non conosce. Da un mese e per sua scelta ha iniziato, oltre alla scuola primaria, la scuola calcio. Bene, pur amando giocare a calcio, durante gli allenamenti sono emerse un sacco di difficoltà. Il bambino non riesce a inserirsi nel gruppo, si emargina e viene emarginato tanto che durante le partite non riuscendo completamente ad entrare nel gioco, si morde le unghie in segno di disagio. Ovviamente ha iniziato a dire che non vuole più andarci, non sapendone spiegare il motivo che però è evidente. Rivedo me da piccola, con gli stessi problemi di socializzazione, che ho tutt'ora, e l'incapacità di riuscire negli sport. Non so come comportarmi con lui, vorrei aiutarlo e sostenerlo, e non vorrei che abbandonasse un qualcosa che gli piace per una difficoltà che io non ho mai superato ma che forse lui, anche con il mio aiuto, può riuscire ad affrontare..

Gentile Federica, la risposta più immediata da dare sarebbe quella di consigliarla a far seguire il bambino da uno psicoterapeuta dell'età evolutiva che lo aiuti a superare i problemi di socializzazione nello sport. Lei scrive che vorrebbe aiutarlo e sostenerlo per superare una difficoltà che lei stessa non ha mai superato. Problemi di socializzazione che si evidenziano in modo particolare nello sport. Perché proprio nello sport? Cosa c'è nel gioco di squadra che rende suo figlio e anche se stessa così impossibilitata a partecipare, a condividere le proprie abilità con gli altri a fini ludici? Federica, è molto difficile riuscire a comunicare ai propri figli una conoscenza che non si è acquisita in prima persona. Generalmente accade il contrario. Noi osserviamo nella pratica clinica come le ansie e i conflitti si tramandino, da generazione in generazione. I genitori si sforzano di parlare, a comprendere, a motivare, a rendere i propri figli persone serene e possibilmente felici, ma l'educazione non passa attraverso le parole, o meglio, passa attraverso esse e i discorsi in minima parte. Ciò che passa è il non-detto, i modelli di comportamento, l'esempio. Io credo che un modo, secondo me il più efficace per affrontare questa situazione, sarebbe quello di ripensare lei stessa alle proprie difficoltà di socializzazione, buttarci uno sguardo, capire. Vedrà che anche suo figlio ne gioverà e il vostro rapporto potrà essere in pieno un rapporto educativo. Se vuole, non siamo molto distanti. La saluto