Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

psicologo, psicoterapeuta.

Mi sento come se la mia vita fosse finita

Buongiorno, sono una ragazza abbastanza giovane, laureta, con un lavoro che mi appaga relativamente e ho un fidanzato che mi ama veramente tanto. A gli occhi degli altri sembro una persona molto solare, allegra e disponibile, ma dentro mi sento logorare. Ho un passato di violenza in famiglia, una madre soggiogata da un padre quindi sin da piccola mi sono trovata a farmi forza da sola, cercando di proteggere mia madre e mia sorella dalle violenze di mio padre, violenze sia fisiche che psicologiche. Oggi a quasi 30 anni mi ritrovo a logorarmi dentro, immersa in uno stato d'ansia perenne che non solo mi porta ad isolarmi dagli altri ma suscita in me pensieri negativi, certe volte vorrei infliggermi delle autopunizioni. Mi sento come se la mia vita fosse finita, eppure cerco di convincermi che sono ancora giovane e che posso fare molto, allora mi risollevo, ma cado dinuovo, cado e ricado, poi cerco di alzarmi e poi cado. Tempo fa ho conosciuto un uomo, sono caduta nel tradimento, questa cosa mi sta facendo impazzire, non solo perché ho mancato di rispetto a un uomo che mi ama, ma anche perché questo uomo mi ha rifiutata più volte e in me è nata una sorta di fissaizone,mi sento umiliata, più mi rifiuta più gli corro dietro, non riesco a vedere via d'uscita. HO bisogno d'aiuto!!!! E' la primissima volta che esprimo queste cose

Gentile Concetta, grazie per essersi affittata a un sito e a professionisti che non conosce per lanciare il suo grido di aiuto. Credo che lei abbia bisogno urgentemente di ricorrere a qualcuno che la possa seguire, noi da questa parte dello schermo, possiamo fare ben poco. Non ci sono servizi territoriali nel luogo in cui vive? Consultori, Centri di salute mentale..credo che possa trovare una struttura della ASL, anche nella vicina città capoluogo che possa seguirla. Ne ha diritto. Oppure, associazioni di donne o di volontariato. Ha bisogno di elaborare tutto il carico di violenza che ha subìto, rimettere in gioco i suoi rapporti con la famiglia, ricostruire un'immagine di figura maschile che sia tenera e affidabile. Non è facile uscirne da sola.