Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

psicologo, psicoterapeuta.

Sono una ragazza che è stata adottata all età di 6 anni.

Buonasera, inzio con il congratularmi per il sito. Sono una ragazza che è stata adottata all età di 6 anni. Classica famiglia fino a che non è morto mio padre. Purtroppo io con mia madre ho sempre avuto un brutto rapporto e non ne ho mai capito il motivo e con l'adolescenza è peggiorato tutto. Mia madre nei confronti di mio fratello (figlio naturale) ha sempre avuto totale devozione e ciò significava dare tutte le attenzioni a lui: alla festa di compleanno, al seguirlo a tutte le attività sportive, a difenderlo sempre anche se ha sempre torto, al non metterlo in punizione, a giustificarlo per le bugie o per le parole xhe le da contro come “puttana, matta, mamma di merda, esaurita“ etc.. Io sono sempre stata la classica figlia brava a scuola, negli sport e vita semplice come tutti i miei amici, ma purtroppo l'atteggiamento di mamma nei miei confronti era diverso: mi insulta per il fisico(e sono magra), afferma che sono una fallita, che non do soddisfazione e chiaramente fino ai 18 anni ero un continuo di botte, punizioni, insulti ma soprattutto non si preoccupava mai di dirmi brava per la scuola, mai un regalo fatto con il cuore, mai una festa di compleanno etc. Ora all età di 22 anni la situazione è diventata ingestibile perché da mio fratello mi sono sentita dire “negra di merda“ e da lei che “forse era meglio se fossi rimasta ij Africa“ ma allo stesso tempo vado bene se deve andare in vacanza e quindi gestisco la casa, mi occupo degli animali, faccio i favori...e la cosa peggiore è che ora ha pure gli sbalzi di umore quindi un giorno è carina e un giormo è una iena e se ne sbatte di me in tutti i sensi! Chiaramente ci sono altre cose peggiori e so che una parte della situazione è dovuto alla morte di mio papà e l'altra da me perché ho sempre detto fi si. Ora trovo giusto andarmene di casa...come posso andarmene senza discutere? Come posso calmare il mio stress/crollo psicologico? Come posso trovare fiducia in me stessa? Pensa sia giusto andarmene? Come affrontare ol mio stress nervoso?

Gentile Barbara, con quel nome da straniera, per parafrasare una nota canzone, la situazione che lei descrive è abbastanza difficile da gestire. Pare che il livello di aggressività in famiglia sia molto alto, e non ci si risparmia ad accuse verbali e umilianti. E questo è un primo dato: sembra che ciascun elemento di questa famiglia abbia qualche problema da elaborare. Riguardo a lei, ciò che esprime con questa sua richiesta di aiuto è un profondo senso di solitudine e una mancanza di appoggio e di sostegno. Da quando è morto suo padre, tutto è cambiato, che forse aveva in lui l'unico suo alleato o forse un elemento pacificatore, di mediazione in questa famiglia. Questa perdita, è probabile che abbia fatto emergere in lei qualcosa che non è mai stato elaborato, pensato, rivissuto e che accomuna la maggior parte di tutti i ragazzi adottati: il senso di estraneità, la percezione di essere diversi, di provenire da lontano. Ciò che rattrista in questa mail è la descrizione di se stessa come "dedita" alla casa, quando la mamma va in vacanza. Si è creato tra di voi, un muro che sembra insormontabile. Più che una figlia, sembra qualcos'altro. Credo che lei debba lavorare su questo suo vissuto interiore, su questo sentirsi "diversa" perché ciascuno di noi lo è, ma, da questo, uscendo da casa oppure rimanendo, potrà cercare la posizione che le spetta, prima nella sua famiglia e poi fuori, nel mondo sociale. In bocca al lupo.