Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

psicologo, psicoterapeuta.

Anaffettività, è possibile?

Salve, sono un ragazzo di 20 anni con un passato non molto facile. Sono figlio unico, cresciuto con mia mamma da quando avevo 1 anno ( da sempre in effetti), perché lei si separò con mio padre. Sono cresciuto in una casa con mamma, suo fratello e altre 2 sorelle. Litigavano e urlavano sempre (ancora oggi) e quando lo facevano mi chiudevo sempre in cameretta per non sentirli. Non ho mai subito violenza, atti di bullismo o cose simili, che sia chiaro. Il mio problema è che oggi non provo sentimenti per nessuno, a mamma le voglio tanto bene ma non ho bei rapporti. Non riesco a provare amore e quando guardo negli occhi una persona è quasi come se provassi odio. Non riesco ad innamorarmi. Ho tanti amici, sono socievole ma anche a loro non riesco a guardare negli occhi quando mi parlano. Così non troverò mai una ragazza perchè non provo affetto per nessuno, sono indifferente.

Gentile Matteo, la risposta è NO, l'anaffettività intesa come totale assenza, non è possibile per l'essere umano. Sarebbe come essere morti. Con la depressione ci si sente assenti e distaccati perché si è costruito negli anni un muro, una corazza verso il mondo che non ha saputo vedere, ascoltare, accogliere. Piu' il rifiuto si intensifica, tanto piu' il senso di vuoto aumenta a dismisura. 

Lei descrive una situazione nella quale ha vissuto dove la rabbia e l'aggressività verbale erano all'ordine del giorno. Per difendersi ha dovuto rinchiudersi, nella cameretta come in se stesso. Se guarda qualcuno negli occhi, teme di mostrare odio. Oppure è indifferente. Non credo che lei sia solo questo,che le sue emozioni siano solo orientate sul versante della rabbia. Certo, ha la necessità di tirarla fuori, di poter parlare con qualcuno di quella "ingiustizia" possiamo dire così? Ha tanti amici, è socievole, che forse guardarli negli occhi possa tradirsi, aprire una breccia e lasciar leggere dentro di sé un bisogno di affetto sconfinato e un desiderio d'amare altrettanto urgente e non piu' procastinabile.