Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

psicologo, psicoterapeuta.

Sono alla ricerca di una possibile causa per una febbre persistente

Salve..desidero chiedere un consulto perchè da più di un anno sono alla ricerca di una possibile causa per una febbre persistente, che a volte rimane tra i 37 e i 37,5 e altre volte sale anche sopra i 38..Dietro prescrizione medica ho fatto vari esami per escludere una qualsiasi causa "fisica", compresi test per epatite e HIV...tutto è risultato negativo. Ho ancora un esame da fare, tra circa 2 settimane..una risonanza al cervello a causa di frequenti e intensi mal di testa. La mia domanda è volta a sapere se la febbre può essere collegata ad una qualche forma depressiva. Da tre mesi a questa parte, infatti, la dottoressa mi ha consigliato di tenere segnato ogni giorno in un quaderno la temperatura corporea, così come possibili altri sintomi, tra i quali, figurano spessissimo spossatezza, dolori articolari, forti mal di testa, nausea e vomito, dolori di stomaco (negli ultimi 5 mesi ho fatto 3 gastrointeriti) e muscolari (a collo e schiena tanto da immobilizzarmi completamente), inappetenza (ho perso 4 chili nell'ultima settimana), episodi di forte ansia con sensazione di svenimento, tremori, e crisi di pianto improvvise e a volte anche "violente". La dottoressa, visitandomi, mi aveva chiesto se soffro di depressione, ma avevo risposto negativamente, perchè in effetti non avevo mai avuto l'opinione di uno specialista, anche se, nell'ultimo anno del liceo, la mia insegnante di italiano, aveva richiesto per me un consulto dalla psicologa della scuola, la quale, dopo il colloquio, mi aveva consigliato di rivolgermi ad uno psicologo esterno, da cui non sono mai andata. Premetto inoltre che, in situazioni di forte stress o grossi dispiaceri, mi è capitato di avere la febbre per settimane, correlata a mal di stomaco e mal di testa. Dovrei tornare sui miei passi e richiedere alla dottoressa un consulto presso uno psicologo? Oppure la depressione non c'entra nulla e dovrei semplicemente cercare di risolvere il problema in altro modo? Grazie! Distinti Saluti
Salve Chiara, la situazione che descrive impone che lei continui ad approfondire tutte le indagini cliniche e strumentali che sono necessarie per la formulazione di una diagnosi. Lei chiede se possa esserci una relazione causa-effetto tra depressione, stress ansia o angoscia con i sintomi fisici. Per ciò che sappiamo ora sulla mente umana, ancora poco conosciuta, noi leggiamo e osserviamo che essa ha capacità straordinarie e i sintomi con cui si può esprimere il disagio psichico variano in continuazione, secondo il momento evolutivo individuale, ma anche delle epoche storiche. Un disagio psicologico aveva una sua espressività nel 1800, ne ha un'altra ai giorni nostri. I vari trattati nosografici non fanno in tempo a classificare le malattie, che sono già vecchi e superati. La loro pretesa “scientificità” trova un limite nella capacità dell’essere umano di sfuggire alla riduzione della psiche in poche coordinate descrittive. Tuttavia, i sintomi che lei descrive hanno una importante connotazione organica, per cui, ripeto, non smetta di indagare. Le consiglierei comunque di sentire un/una psicoterapeuta che possa sostenerla e aiutarla a comprendere il suo vissuto, l'esperienza dolorosa da cui non riesce a uscire. Se l'angoscia o la depressione o entrambe hanno un’incidenza importante sulla sintomatologia, allora potrà verificare come i sintomi si modifichino ,si trasformino, almeno momentaneamente. Oppure diminuiscono, lasciando un processo di natura infettiva e/o infiammatoria, di competenza medica. Questo succede molto spesso iniziando una psicoterapia: i sintomi, anche quelli fisici, cambiano, rimangono sullo sfondo o scompaiono. Ed è la prima fase della psicoterapia, ma il lavoro deve continuare in profondità. Si faccia coraggio e insista nel chiedere ai medici la formulazione di una diagnosi che possa orientarla. In bocca al lupo.