Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

psicologo, psicoterapeuta.

Desidero morire per poter riposare in pace perchè sono stanca di lottare

Buongiorno, donna, 55 anni, 10 anni fa un ricovero per depressione acuta curata con depakin crono, efexor 100, interrotti gradualmente dopo due anni e sostituiti con cure omeopatiche per i gravi effetti collaterali, e una diagnosi di depressione bipolare, forse ereditata da mia madre. Varie terapie psicologiche a cicli biennali, quando sentivo che "scivolavo", nessun farmaco, se non cure omeopatiche. Ho sempre lavorato tranne i due anni in cui sono stata male, la mia vita famigliare a seguito del mio bipolarismo è distrutta. Ora ho una vita difficile, sempre di corsa. Da qualche mese sento dentro di me rabbia incomprensebile, alternata a momenti di grande sconforto nei quali desidero morire per poter riposare in pace. le terapie psicologiche hanno lasciato in me il tempo che hanno trovato, mi dimentico le cose che mi vengono spiegate e tutto torna come prima. Cosa posso fare? Chiedere un ricovero? Sono stanca di lottare. Esiste un farmaco che mi aiuti davvero? Grazie
Gentile Clelia, purtroppo no, non esiste un farmaco che sia in grado di restituire alle persone quel briciolo di felicità che ogni essere umano ha diritto di pretendere. I farmaci sono efficaci nel ridurre stati ansiosi e depressivi, a controllare un delirio, ma non sono in grado di indirizzare la persona a fare chiarezza nelle proprie emozioni.Per far ciò è necessaria una relazione terapeutica salda e profonda con un buon psicoterapeuta che possa indirizzarla a comprendere, approfondire, aiutare la persona a trovare una propria via verso la serenità. Lei scrive che le terapie psicologiche non sono state efficaci "perché mi dimentico le cose che mi vengono spiegate..", ma, lei ha incontrato finora psicologi o anche psicoterapeuti? Ha mai fatto una psicoterapia? Le chiedo questo perché in psicoterapia non si spiega niente e non si pretende, oltre che essere errato tecnicamente, dare spiegazioni su come dovrebbe o potrebbe funzionare quella persona. Si aiuta il paziente ad approfondire le emozioni, le situazioni conflittuali che avverte, i propri progetti. Lei dice che sente dentro una rabbia incomprensibile, ne ha mai parlato? O non ha ancora trovato qualcuno che possa accogliere questa rabbia incomprensibile e aiutarla a modificarla?