Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

psicologo, psicoterapeuta.

Mi abbuffo disperatamente di cibo

Mi rivolgo a voi psicologi perchè veramente non so più cosa fare per stare meglio! Sono disperata!Ma per raccontarvi il mio problema, vorrei partire da quando, a 15 anni, ho cominciato da sola a regolarmi con il cibo in modo da dimagrire. Passai così, nel giro di un anno, da circa 70kg a 55. Non era una dieta fai-da-te; semplicemente smisi di mangiare fuori pasto e buttai via merendine e schifezze varie, aumentando l'attività fisica grazie all'acquisto di un tapis-roulant,che ho tutt'ora in camera, e che usavo quotidianamente.Ero su di giri:i vestiti mi calzavano tutti a pennello e la mia autostima migliorò tantissimo,permettendomi di raggiungere obiettivi importanti in merito alla scuola e ai rapporti sociali. Arrivata in quinta superiore, però,ho subito improvvisamente un cambio importante dal punto di vista emozionale:ho cominciato a provare una fortissima ansia da prestazione legata all'avvicinarsi degli esami di maturità. Semplicemente mi paralizzavo ogni volta che dovevo studiare, se non prendevo il voto sperato (il più alto della classe, per intenderci), finivo col piangere e sbraitare in modo incontrollato, e via dicendo. Ma la cosa peggiore l'ho avuta sul piano alimentare: ho perso totalmente il controllo di me stessa! Mi abbuffo, mi abbuffo disperatamente! Poi mi sento totalmente in colpa, inutile, insicura. Oggi, a quasi un anno dal diploma, mi ritrovo a lavorare in un'azienda dove non riesco a sentirmi mai a mio agio: sembra che io abbia paura di tutto e di tutti....naturalmente, per poi arrivare a casa la sera e cercare di sopperire l'angoscia con il cibo. Ho perso gran parte delle mie amicizie perchè non sono più in grado di coltivarle. Non so come devo fare....Vi prego, ho assoluto bisogno di un parere professionale...
Gentile Erika, la descrizione che lei fa delle sue difficoltà, mi riporta alla teorizzazione che Massimo Recalcati, un noto psicoanalista lacaniano, fa della posizione anoressica-bulimica. Parla Recalcati di posizione, poiché rintraccia sia nell'anoressia sia nella bulimia, un'origine comune a entrambe. Come si ha modo di osservare nella clinica, le persone possono presentare le due sindromi a fasi alterne o contemporaneamente. In un primo momento, lei è riuscita a portare a termine una dieta, raggiungendo il suo peso ideale e un'immagine di se stessa gratificante e appagante, "ero su di giri.." Poi, ha dovuto confrontarsi con gli esami di maturità e col mondo del lavoro, e quell'immagine ideale di sé è crollata. O comunque si è allontanata e ha perso il controllo. Come scrive Recalcati, nella fase anoressica prevale l'Ideale, in quella bulimica il "reale" irrompe e stravolge il discorso anoressico. In entrambe, il desiderio manca, è nascosto o meglio, si esprime metaforicamente attraverso il sintomo.Le sue amicizie non ci sono più, credo anche che in questa fase, le abbia difficoltà a iniziare una relazione amorosa. Dove sono andati a finire i suo desideri?Erika, una psicoterapia è indispensabile per uscire da questa situazione, è molto difficile da sole riuscire a sopperire all'angoscia che la assale e progettare il futuro.