Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

psicologo, psicoterapeuta.

Mi sento mediocre

Salve a tutti, ho 21 anni e credo di potermi definire una persona mediocre con una vita mediocre. A me non va bene ciò e vorrei che le cose fossero diverse, voglio uscire da questo tunnel ma non so come.
Ho una famiglia che mi vuole bene si, ma non ho un vero rapporto nè con mia madre nè conmio padre. Lui lavora tutti i giorni e quando è a casa non parliamo molto, lei dipende, è un rapporto di odio e amore. Ci sono ma non ci sono. Spesso in passato mi ha paragonata a una mia cugina con cui sono cresciuta, forse l'unica amica che ho ,dicendo quanto fosse più brava di me perchè andavamo anche al liceo insieme.
Di amici ne ho 4/5, mia cugina, una nostra amica del liceo, e altri. Ma dubito che qualcuno mi abbia mai considerato un'Amica con la A maiuscola o che a qualcuno sia mai importato veramente di me, infatti ho avuto "amicizie" molto temporanee.
Vado all'università, studio lingue, l'ho scelta perchè sono sempre stata brava in inglese senza troppi sforzi, e a mia madre neanche andava bene, mi sono dovuta imporre per la mia scelta, lei avrebbe preferito che io studiassi altro, cose che a me non piacevano. Prima di scegliere la facoltà i sono offerta di andare a lavorare per non starmene con le mani in mano e per lei è stato come se avessi detto una blasfemia, perchè ai suoi occhi se non continui gli studi non sei nessuno.
Sono fidanzata con un ragazzo di Milano, io sono di Roma, è una relazione a distanza e dunque ci vediamo poco. Mia madre non lo sopporta perchè ha i tatuaggi e ha un po' di pancia, ma lui alla fine è un bravo ragazzo. Anche questa cosa di avere mia madre contro su questo ambito mi crea molti disagi e problemi. E' stato una settimana nella mia città in un appartamento e mia madre non mi ha parlato per quella settimana. Ho voluto dormire da lui almeno due giorni perchè non lo vedevo da 6 mesi per il covid, ma ho dovuto impormi anche qui. Anche se a lei non andava bene l'ho fatto comunque.
Spesso mi sento sola, lui fa il cuoco quindi non può essere molto presente durante il giorno. Ora farà la stagione estiva in Toscana e io ho in mente di andarlo a trovare per qualche settimana, organizzandomi con gli esami, so già che mia madre non sarà d'accordo ma io ho bisogno di stare con lui.
Sono molto insicura e paranoica e questo mi crea problemi anche nella relazione con lui, spesso litighiamo e mi rendo conto di essere un po' pesante,a volte vorrei vivere la vita con più leggerezza.. ma nonostante ciò lui è sempre al mio fianco e dice di voler creare un futuro con me. Tutta questa situazione, covid, distanza, tristezza,mi ha portato a mettere in dubbio anche la nostra relazione e i miei sentimenti per lui al punto che non so più che fare. Mi sento sola, mediocre, tutto ciò mi sta facendo cadere in depressione perchè non ho neanche voglia di farmi una doccia o lavarmi i denti, sto tutto il giorno in camera a seguire le lezioni in DAD, a studiare, esco poco.. Mi sento come se fossi in un loop, un tunnel. Vorrei uscirne e non sentirmi più mediocre perchè so che questa non è la versione migliore di me stessa, ma non so come farlo.
Un grazie di cuore a chiunque mi aiuterà. Scusate per il poema.

Gentile Giordana, certo dà sofferenza quella percezione di sentirsi mediocre e avere una vita mediocre. Ma mediocre rispetto a che cosa e quali sono i parametri psicologici, relazionali e sociali per potersi definire non-mediocre? Mediocre rispetto alla cugina, sempre più brava di lei oppure mediocre perché negli studi ha seguito le sue inclinazioni, anziché assecondare le richieste familiari... L’emozione che si legge in queste sue righe ha a che fare con il non essere mai stata vista, mai considerata per quello che è, ma preferita ad altri. “Ci sono ma non ci sono” scrive, vuol dire, sono trasparente, nessuno mi vede. Gli occhi della mamma non guardano e possono posarsi su di me con affettuosità e amore solo se assecondo le convinzioni e le sue scelte esistenziali. E’ una percezione interiore abbastanza faticosa da portarsi dentro anche perché poi investe con il suo colorito di tristezza tutti gli altri rapporti. Leggo anche che riesce a perseguire comunque le sue decisioni e questo è un buon segno. Direi che un percorso di psicoterapia le tornerebbe veramente utile. Buone cose.