Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

psicologo, psicoterapeuta.

Da qualche settimana mi sono resa conto di avere qualche brutto pensiero che andava verso il suicidio e una forte paura di morire

Buonasera, mi chiamo Serena, vi contatto perché da qualche settimana, mi sono resa conto di avere qualche brutto pensiero che andava verso il suicidio e una forte paura di morire, arrivata in seguito a dolori al petto causati da un'esofagite da reflusso che adesso sto curando.Due anni e mezzo fa ho perso mia madre avevo 19 anni, dopo anni di malattia si è spenta all'età di 49 anni, mi sono fatta una grande forza e soni andata avanti mettendomi un bello scudo, per non crollare.A luglio dell'anno scorso scopro di essere in cinta, dopo al secondo mese di gravidanza decido di non portarla avanti perché ritenevo di non essere pronta e di non amare la persona che avevo affianco.A settembre dell'anno scorso inizia a piacermi una ragazza di 8 anni più grande di me, all'inizio pensavo fosse cosi per gioco e quasi uno “sfizio“, a fine gennaio di quest'anno inizio ad uscire con l'amica di 12 anni più grande di me, all'inizio non avevo grande interesse, ma poi con il passare del tempo mi sono innamorata, senza nemmeno rendermene conto.Adesso siamo ad aprile, e a metà del mese scorso mi sono resa conto di avere questa piccola depressione,non capisco bene a cosa sia dovuta, perché non riesco a individuare il problema, so solo che mi spaventa, perché sono sempre stata una persona allegra positiva e che affrontava la vita in maniera diversa!

Gentile Serena, mettersi davanti "uno scudo" per andare avanti nelle situazioni difficili e affrontare la vita può essere uno "stratagemma" psicologico che permette di reagire quando si deve rispondere ai lutti, alle separazioni, ai traumi vissuti, alle situazioni difficili. Nell'andare avanti però, lo "scudo" rivela tutta la sua funzione, cioè quella di nascondere, mascherare, tentare di dimenticare per proteggersi, ma è una protezione solo "di prima linea" e che a tratti si riempie di falle. Ora ci sarebbe da capire nella sua storia se il “viraggio” verso l’attrazione omosessuale sia uno “scudo” verso situazioni depressive legate alla perdita, oppure il lutto abbia messo in luce un’omosessualità già presente. In entrambi i casi, trovare in sé un orientamento omosessuale, non è un percorso facile, ma può innescare sensi di colpa, paura, angoscia, difficoltà relazionali. Credo che sia opportuno che lei provi a elaborare quella perdita con un terapeuta di sua fiducia, e a cercare una relazione possibile tra i pensieri “depressivi” di oggi e quelli di ieri.