Credo di essere feticista o, al limite, di stare per diventarlo

Salve a tutti, vi scrivo a causa di due problemi personali dei quali mi vergogno molto e, benchè possa trovare ascolto in amici fidati, preferisco chiedere a persone esterne che non conoscendomi possano aiutarmi con più oggettività. Arrivo al dunque: CREDO di essere feticista o, al limite, di stare per diventarlo. Anche se non sono attratto solo dalla parte del corpo (che è il feticcio) del piede, molte volte mi capita di avere delle ossessioni verso i piedi di persone che conosco. Forse è solo una mia visione esagerata della cosa, ma vorrei tanto evitare di divenire un ossessionato dai piedi, non perchè non apprezzi questa cosa e il fatto che mi piacciano, ma perchè vorrei evitare comportamenti che possano sfociare in qualcosa di grave. Ho letto diverse teorie al riguardo, sia Freud che Winnicot. Quella che più mi ha affascinato e che penso sia la rappresentazione più trasparente è quella di Winnicot, riguardo al cosiddetto oggetto transizionale (se si dice così). Ho pensato che la presenza ossessiva, pedante di mia madre nella mia vita abbia inciso parecchio sulla mia formazione, comportando tutto il resto, sia il feticismo, sia una abbastanza grande insicurezza (secondo problema). Vorrei sapere cosa poter fare per cercare di attenuare questi comportamenti (il feticismo non lo ritengo qualcosa da eliminare, ma di mantenerlo nelle giuste dosi) e di risolvere questa mia insicurezza nel frattempo di avere consiglio direttamente da uno psicologo che possa capire meglio di altri questo problema... Grazie mille per la disponibilità!
Sembrerebbe un disturbo d’ansia piuttosto grave, però a differenza di quanto lei pensa le consulenze online sono per nulla oggettive, ma forse voleva intendere “obiettive”, ma nemmeno questo visti gli evidenti limiti, ovvero la mancanza della presenza della persona in un contesto ambientale e relazionale, elementi di solito necessari per una seppur minima valutazione. Ciononostante penso sia importante si rivolga ad uno psicologo con cui si trovi in empatia in quanto i disturbi d’ansia limitano molto l’autorealizzazione del soggetto.