Grave deterioramento diffuso aggravato dalla terapia in atto

Salve, mio padre (61 anni) si trova da 2 mesi in una casa di riposo, a causa di vari problemi di salute che lo hanno reso dipendente al 100%. Ecco la diagnosi del neurologo: "Grave deterioramento diffuso e disomogeneo con netta prevalenza per gli aspetti esecutivi. E' presente inoltre sindrome extrapiramidale, a verosimile insorgenza vascolare, aggravata dalla terapia in atto (neurolettico Serenase, ndr.) Il quadro clinico, in considerazione della storia clinica (paziente psicotico, ndr.) appare relativo alla presenza di fenomeni degenerativi diffusi, a prevalente espressione fronto-temporale, in soggetto affetto da psicosi cronica. Funzionalmente il paziente appare quantificabile come GDS5, con ADL2 e IADL0, assolutamente non autonomo, anche per la presenza del dato clinico psichiatrico." Mio padre è sotto trattamento neurologico con Serenase e Reminil, ma il suo declino è rapido. Cosa ne pensate? Mi sento impotente, il neurologo stesso dice che è un caso raro in cui si sovrappongono vari elementi: psicosi, microischemie, demenza senile. E' mai possibile che nel giro di due mesi sia diventato quasi afasico, con grosse difficoltà motorie? Grazie in anticipo.
Probabilmente è il risultato del prolungato trattamento farmacologico (Serenase), purtroppo inizialmente lo psico-farmaco pare dare risultati immediati e desiderabili, che in questo caso potrebbero essere stati “quiete del paziente”, con il tempo si scopre “un prezzo da pagare”, ora purtroppo penso si tratti di un problema di esclusiva pertinenza neurologica e visti gli esiti neurodegenerativi di improbabile risoluzione. Lei potrebbe beneficiare di un sostegno psicologico in quanto la “crisi” di una figura genitoriale rappresenta “un evento di vita stressante” per chiunque.