Dott. Alberto Mazzotti

Dott. Alberto Mazzotti

Psicologo, Psicoterapeuta

Dopo aver mangiato è come se non riuscissi a digerire

Buongiorno, ho 47 anni e i primi attacchi di panico li ho avuti all'età di 26 anni e per un lunghissimo periodo ho assunto del rivotril (dale 5 alle 15 gocce prima di dormire) poi 5 anni fà sono riuscito a smettere di assumere il rivotril e a parte l'insonnia è andato tutto abbastanza bene. Improvvisamente mi è capitato che subito dopo aver mangiato una mezza pizza in modo supersonico ha incominciato a battermi il cuore in modo molto veloce e avevo l'impressione di non aver abbastanza ossigeno ma si è aggiunta una cosa nuova è come se non riuscissi a digerire e con molta difficoltà nel ruttare, leggera nausea e totale inappetenza, il giorno dopo circa 19 ore dopo il fatto ho mangiato due fette biscottate con una fetta di prosciutto e mi è successa la stessa cosa ma in maniera più ridotta. Ho fatto per prima cosa una visita cardiologica visto che la pressione durante questi episodi è molto alta 110-170 il cardiologo mi ha assicurato che il cuore e a posto (normalmente la pressione minima è 75-85 e la massima 130-140)Il probblma è che devo mangiare micro porzioni di cibo e sono dimagrito quasi 8 chili nel giro di 2 mesi con forte inappetenza e comunque sempre con una gran tensione che è la classica degli attacchi di panico. Volevo sapere se ci pùò essere una connessione attacchi di panico e digestione cme nel mio caso specifico, grazie.

Buonasera Sergio, premetto che effettuare consulenze on-line comporta spesso una attendibilità relativa da parte dello specialista data dal fatto di avere a disposizione una quantità di informazioni relativamente scarsa ed unilaterale, ossia esclusivamente riferita dal paziente. Detto questo, sarebbe infatti importante riuscire ad approfondire le origini e/o i "meccanismi automatici" della sua sindrome da attacchi di panico e quindi, come questa possa essere legata alla fase alimentare e digestiva. Per quanto questi due elementi possano essere interconnessi, difficilmente infatti può esserci una connessione diretta digestione-attacchi di panico, in termini di causa-effetto. Allo stesso tempo però il mangiare-digerire, nel suo caso, può essere collegato ad un "momento critico", durante il quale evidentemente la tensione aumenta, portando quindi a vivere nella continua paura di avere un attacco o viceversa sono l'ansia e il panico a causare un rallentamento della digestione. Visti gli sviluppi in termini di dimagrimento sarebbe comunque opportuno che lei se ne interessasse, per lo meno per cercare, attraverso una opportuna psicoterapia, di "sganciare" il panico dalla normale alimentazione. Il rischio, a quanto dice, potrebbe anche essere quello di ritrovarsi a diminuire progressivamente sempre più le porzioni assunte. Eventualmente, psicoterapia a parte, potrebbe effettuare ulteriori esami diagnostici, rivolti a stomaco e intestino, lasciando però spazio alla possibilità di scoprire che, anche quella parte del suo corpo, gode in ottima salute. Cordiali saluti