Dott. Alberto Vito

Dott. Alberto Vito

psicologo, psicoterapeuta, consulente tecnico, mediatore familiare

doppia vita

Salve, sono una cinquantenne che nel 2016 ha reincontrato un amore di gioventù. All'epoca la relazione, durata 6 mesi, si era interrotta per stupide incompresioni. Poi abbiamo preso strade diverse, creandoci entrambi una famiglia, lui con 2 figlie ora adolescenti, io con un figlio ora maggiorenne.
Quando ci siamo rivisti e riscoppiato l'amore, e la nostra relazione, fatta da tantissimi messaggi quotidiani, telefonata di buongiorno al mattino e incontri (anche fugaci) una volta a settimana, si avvicina ormai ai 3 anni.
Entrambi insoddisfatti dalla vita di coppia, siamo troppo pavidi per mandare all'aria due famiglie con rapporti ventennali e abbiamo paura di far soffrire i nostri figli e perdere la loro stima e il loro affetto.
Mio marito quasi subito ha scoperto la relazione, ma mi ha più volte perdonata e ha tentato di cambiare atteggiamento nei miei confronti, per salvare la nostra coppia.
Questo mi ha mandata parecchio in crisi, perché invece io non sono interessata ad un riavvicinamento.
Il mio dubbio più grande è se quello che provo per l'altro è davvero amore, oppure è solo una grande smania di cambiamento, di rivoluzionare la mia vita provando emozioni adolescenziali, in un'età in cui ormai tutti i giochi sembrano fatti, e il domani non ci riserva più alcuna sorpresa...

Cara Marcella,

il suo porsi il quesito (su cosa sia davvero amore) è prova comunque di consapevolezza. Nella sua lettera non dice, ma lascia intendere, che la risposta al quesito "si tratta di amore o di smania di cambiamento?" potrebbe avere conseguenza importanti sul piano esistenziale. Come se, così almeno intendo io, se si tratta "solo" di rivivere emozioni adolescenziali sarebbe meglio lasciar perdere, mentre se si trattasse di vero amore allora tutto sarebbe diverso. Ovviamente, nessuno può darle consigli su cosa è meglio fare e lei, come d'altro canto chiunque altro, è sola nei confronti delle scelte più importanti che la vita le pone.

Se questa mia sensazione è corretta, sembrerebbe che lei sente l'esigenza di "giudicare" l'esperienza che sta vivendo e, forse, una parte di lei, probabilmente influenzata dai modelli culturali in cui è stata educata, sente anche l'esigenza di giudicare negativamente ciò che sta vivendo.

Riguardo a cosa sia vero amore temo che la psicologia non possa essere di grande aiuto. Inevitabilmente, tende a dare risposte scientifiche che, a volte, possono apparire ciniche e poco poetiche. Quello che è certo è che, quello che proviamo verso gli altri, in buona parte dipende da come gli altri si comportano con noi. Così come, è certo che nell'innamoramento comporta sempre una certa dose di idealizzazione e, che in un rapporto duraturo, non possono non emergere anche i limiti, i difetti, le idiosincrasie nostre e dei nostri partner. Ma, immagino, che tutto questo lei lo sappia già. Così come sa che ogni relazione è imperfetta e comporta uno scarto con i nostri modelli ideali. Tanti sinceri auguri per la sua vita.