Una relazione complicata

Gentilissimi, scrivo la situazione che sto vivendo con una donna che conosco da più di venti anni. Sebbene inizialmente abbiamo avuto una relazione saltuaria (per lo più ero io che mi tiravo sempre indietro nonostante l'intesa, sia sessuale che non, fosse incredibile), il rapporto si era trasformato in un'amicizia intensa. Recentemente (circa tre mesi fa) ci siamo rivisti e la dichiarazione per cui lei è innamorata di me da circa venti anni mi ha profondamente colpito, tanto da costringermi a guardarmi dentro e scoprire che, in verità, lo sono pure io e molto. Abbiamo così deciso, a 56 anni io e 57 lei, di provarci e di vivere questa relazione in profondità. Entrambi veniamo da esperienze con partner piuttosto deludenti che hanno inevitabilmente inciso negativamente sui nostri sentimenti e, spesso, sulla nostra autostima. Siamo molto innamorati, ma vi è un particolare che mi preoccupa molto. Lei sta vivendo una situazione "anomala" dove ha, di fatto, in casa in regime di convivenza un uomo da cui si sta lasciando (questo già prima di dichiararsi con me) che non riesce a mandar via a causa della situazione economica dello stesso, il quale, per la natura del suo lavoro, torna all'ovile solo il venerdì, il sabato e la domenica. A quanto lei mi dice, a causa del suo carattere, sta cercando di rendere la cosa il meno "brutale" possibile, ma i tempi si stanno allungando. C'è da dire che comunque passiamo assieme il sabato o la domenica, ma i vari impegni (madre anziana a cui deve accudire, ad esempio) e la distanza fisica rendono il tempo che possiamo dedicarci veramente ristretto. Inoltre, lei (forse ovviamente) sta nascondendo il tutto come se avesse un amante, tanto che, ad esempio, non possiamo sentirci per telefono la sera perché la presenza di quell'uomo rende impossibile questo. Secondo voi è gestibile una situazione del genere? Vivo in una sorta di limbo nel quale, come si usa dire, non mi sento "né carne né pesce", ossia soffro la mancanza di una donna con la quale desidero trascorrere la mia vita ma che, al contempo, so che al momento è impossibile. Ed inizio a chiedermi se lo sarà mai....

Il suo racconto trasmette una grande intensità emotiva e una delicatezza d’animo che meritano attenzione e rispetto.

Vivere un amore maturo, ritrovato dopo tanti anni, può essere un’esperienza straordinaria, carica di significato e bellezza. Ma proprio perché i sentimenti sono profondi, è naturale sentire smarrimento di fronte a una situazione che sembra trattenere questa relazione in una zona d’ombra.

La convivenza ancora in essere della sua compagna con un altro uomo, seppure definita da lei come conclusa, sta inevitabilmente creando un contesto ambiguo, in cui lei si sente messo in pausa, quasi come se fosse costretto a vivere un ruolo secondario in una relazione che invece desidererebbe piena e libera. Questo stato di sospensione – “né carne né pesce”, come dice – genera dolore, e la sua sofferenza è legittima.

Dal punto di vista psicologico, può essere utile distinguere due livelli:

Da un lato, il rispetto per i tempi dell’altro, che ha bisogno di chiudere una situazione passata, forse per carattere o per paura di creare dolore.

Dall’altro, il rispetto per sé stessi, per i propri bisogni affettivi, per il desiderio di chiarezza e autenticità.

La domanda che si pone – “è gestibile una situazione del genere?” – non ha una risposta uguale per tutti. Dipende da quanto a lungo si riesce a tollerare l’attesa, dall’evoluzione concreta degli eventi e dalla trasparenza della comunicazione tra voi.

Potrebbe esserle utile esprimere con calma e fermezza ciò che sta vivendo interiormente: non per forzare scelte, ma per affermare con onestà che anche lei ha un tempo emotivo, e che non può restare sospeso all’infinito. Una relazione, per essere sana, deve permettere a entrambi di sentirsi “dentro”, non ai margini.

Non escluda, se dovesse sentire il bisogno di maggiore chiarezza interiore, un percorso di supporto psicologico: in questi momenti può aiutare a distinguere il desiderio dall’illusione, la speranza dalla rinuncia, e a restare fedeli a sé stessi, anche nel cuore dell’incertezza.

Le auguro che il suo amore possa trovare uno spazio pieno e sereno per esprimersi.

Un caro saluto,
Dott. Albino Elia