Per una canna sono finita in ospedale e da li sono iniziati i miei sintomi che mi creano molta paura

Salve, mi chiamo Maria e ho 20 anni. All' inizio di Febbraio è cambiata la mia vita. Per una canna sono finita in ospedale e da li sono iniziati i miei sintomi, sintomi che mi creano MOLTA paura. Ho fatto varie visite in pronto soccorso, ma non mi hanno riscontrato niente. Il mio medico di base mi ha detto che soffro di crisi di panico e depressione. Diciamo che non mi fido molto. In poche parole ho dolori alle costole, petto, bruciore alla gola (come scariche di corrente), debolezza e nausea. I dolori cambiano, avvolte al petto, avvolte alle costole, avvolte mi sento schiacciare i polmoni. Insomma tutti sintomi che prima non avevo. Adesso è da due settimane che mi sento come se avessi un blocco in gola e tossisco spesso, mentre lo faccio mi scrocchia la costola sinistra. Non esco neanche più ormai perchè ho paura di star male. Questa notte per esempio mi sono venuti dolori allucinanti al basso ventre, non riuscivo neanche a muovermi e il ciclo mi arriva il 7maggio. Aspetto vostre risposte. Sperando che qualcuno mi aiutasse a uscire da questi mali.

Salve Maria,

innanzitutto il fatto che non le abbiano trovato nulla, a seguito delle numerose visite mediche a cui si è sottoposta, le può far mettere il cuore in pace riguardo le eventuali cause fisiche dei suoi disturbi. E questo già è un buon punto di partenza a mio parere.

Detto questo, mi permetto di dirle che il suo corpo, attraverso i malesseri che lei percepisce, sta comunicando qualcosa. La comunicazione non avviene solo attraverso la parola, ma anche attraverso altri canali, e il corpo è proprio uno di questi. Attraverso di lui noi diciamo molto dei nostri vissuti, spesso ciò che verbalmente noi non riusciamo ad esprimere. Capisco perfettamente che i disturbi che lei sente sono molto fastidiosi e la fanno preoccupare, come è normalissimo che sia, ma la vorrei far riflettere sul fatto che potrebbero essere espressione di qualche altro suo malessere personale.

Se mettessimo anche solo per un secondo da parte i disturbi che lei ha dettagliatamente descritto, cosa potrebbe dirmi della sua vita? Come la descriverebbe?

In caso voglia contattarmi per un colloquio conoscitivo, o per qualsiasi altra domanda, sono a sua completa disposizione.