Dott.ssa Alessandra Filipelli

Dott.ssa Alessandra Filipelli

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

La mia vita dominata da paure e ansie

Salve a tutti, sono una ragazza di 32 anni.

Sto vivendo un periodo critico: sto con un ragazzo da quasi 8 anni, i miei non sono stati molto entusiasti di questa relazione (sia per suo padre che era solito bere, sia per il fatto che lui non ha un lavoro fisso) ma a parte questo, la situazione si è aggravata da quando nel 2012, un anno dopo la morte del padre, la sorella 15enne è rimasta incinta (gravidanza voluta, tanto che ha appena avuto il secondo figlio) e lo stesso il fratello dopo due anni (adesso sono entrambi sposati e sembra procedere tutto bene). Io sono sempre stata contraria a tutto (anche Dario devo dire non è mai stato favorevole) e dunque all'inizio ci sono rimasta male, successivamente però ero entusiasta all'idea che dovevo essere la madrina.

La mia è una famiglia che tiene ai valori e immaginate come l'ha presa, me ne hanno dette di tutti i colori, mi hanno fatto passare la gioia di essere madrina e in seguito mi hanno quasi costretta a lasciarlo...Lui non ha mai saputo nulla a riguardo. Adesso da circa un anno i miei si sono resi conto e hanno capito di aver sbagliato, ma solo a fin di bene ed io lo capisco, per carità, ma il problema è che solo adesso sto risentendo le conseguenze del loro "lavaggio di cervello".

Il che mi ha portato ad aprire gli occhi (come mi hanno sempre detto), ma a chiudere il cuore. Vivo male la mia storia, è come se li stessi tradendo e mancando di rispetto. Per rimediare a questo, cerco di ascoltarli sempre (anche troppo), rispetto gli orari e praticamente vivo del loro giudizio, prendo le loro parole come oro che cola.

Anche in campo sessuale è tutto diverso: il rispetto degli orari mi costringe a non rilassarmi, ad avere ansia e paura di ritardare (per non parlare poi della paura di gravidanze indesiderate il che mi porta ad rapporti molto limitati). Tutto è cambiato in peggio, prima potevo dire di essere felice, adesso vivo di paure ed ansie, ho paura del matrimonio, di avere una famiglia e di stare con lui (i miei mi hanno influenzato troppo in precedenza e solo adesso sto pagando a caro prezzo le conseguenze, ovvero i miei dubbi e le mie ansie)...forse ciò deriva anche dalla rabbia e rancore nei confronti della sua famiglia, che non riesco ancora ad accettare. Ogni volta che vedo la madre o la sorella con la propria famiglia, sento quella brutta sensazione allo stomaco. Tutto questo non doveva succedere. Odio la sorella che ha fatto bene i suoi calcoli e si è creta una famiglia e soprattutto la madre che glielo ha permesso mettendosi per giunta in casa uno sconosciuto: cavolo ha ancora un figlio da sposare! Perché fare le cose in grande come lo si fa nella normalità! Temo di non riuscire più ad essere buona e cara, mi è rimasta troppa rabbia e per giunta sentimenti di invidia nel guardare questa gente felice, come se nulla fosse! E il brutto è che tengo tutto dentro, non ho il coraggio di parlare con i "colpevoli"...sto male, e mi dispiace per il mio amore che inizialmente gli ho scaricato addosso tutta la rabbia (mia e quella della mia famiglia indirettamente), ha sofferto e soffre tutt'ora, non voglio deluderlo con questi miei pensieri negativi, mi ama troppo....e soprattutto non posso dirgli tutto ciò che hanno pensato i miei e che le mie paure derivano da questo (ripeto lo hanno solo fatto in buona fede non sono persone cattive)..come risolvere? Questo è l'unico modo per parlare con uno psicologo, al mio paese non esistono e non posso recarmi fuori..conto sul vostro supporto, l'unica via d'uscita.

Salve Laura, 

dalle sue parole sento che c'è una divisione in lei...quella tra l'amore per la sua famiglia d'origine e quella per la sua nuova potenziale famiglia...questi due amori però sembra non possano convivere in lei e questo ovviamente le crea forte sofferenza e disagio, tanto che la porta a vivere male, anzi, a "non vivere" la sua vita come vorrebbe.

La psicoterapia può aiutarla a fare chiarezza sui suoi desideri, le sue priorità e appianare i contrasti dentro di lei, comprendere ed accettare le proprie emozioni che tutto questo le suscita.

Se non può recarsi fuori dal suo paese può richiedere, in totale riservatezza, anche colloqui on line utilizzando le principali piattaforme di videochiamata come skype.

Io sono disponibile a tale tipo di consulenza.

Non esiti a contattarmi.