Dott.ssa Alessandra Papi

Dott.ssa Alessandra Papi

Psicologa e psicoterapeuta in formazione

Figlio di 32 anni violento.

Buongiorno, ho un figlio che oggi ha 33 anni. Dall’età di 17 anni fino ad oggi è stato violento con tutta la nostra famiglia. Durante questo periodo è stato più volte in carcere, sempre per lo stesso reato: violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Uscito dal carcere, sono stato costretto a denunciarlo alle autorità competenti per maltrattamenti nei miei confronti. Nonostante fosse in carcere, l’ho sempre aiutato. Una volta uscito, ha continuato a pretendere soldi con minacce e violenza. Non si è accontentato del fatto che gli avessi procurato una casa dove abitare: pagavo io le bollette, la spesa alimentare, i vestiti, le sigarette e gli davo anche soldi. Voleva addirittura 30.000 euro per “sistemarsi”, nonostante io sia un pensionato.

A seguito di ciò, ho deciso di rivolgermi nuovamente alle autorità, ed è stato arrestato e condannato con sentenza definitiva per maltrattamenti in famiglia. La mia domanda è: come mi devo comportare adesso che è in carcere?
Mi dicono di non cercarlo e di non mandargli nulla, di distaccarmi per la mia salute mentale, considerando che in tutti questi anni ho sempre cercato di aiutarlo, senza che lui sia mai cambiato, continuando ad essere violento con la propria famiglia. Inoltre, ha sempre rifiutato qualsiasi tipo di supporto psicologico.

Grazie.

Caro Gaetano,

la sua storia racconta di moltissima rabbia, paura e tristezza. Non deve essere stato facile e non deve esserlo tutt'ora, quindi vorrei intanto ringraziarla per aver condiviso qui la sua sofferenza.
Non c'è una risposta facile alla sua domanda, così come non vi è un modo semplice e lineare di vedere le cose come stanno. 
Con le informazioni che ha condiviso non mi sentirei di dirle altro se non di continuare ad ascoltarsi il più possibile, così come mi sembra abbia fatto in passato; cercare di esplorare quale atteggiamento si confà maggiormente ai suoi bisogni attuali, considerando anche come questi ultimi possano cambiare nel tempo più o meno breve. 

Non potendo aiutare suo figlio può cercare di aiutare se stesso, magari proprio con un supporto psicologico. Mi sento di suggerirle una psicoterapia sistemico-relazionale, per andare più a fondo delle sue dinamiche familiari. Questo potrebbe aiutarla a rispondere a tutti quei quesiti sul perché che non hanno ancora trovato soluzione. 

Naturalmente rimango a disposizione per qualsiasi necessità.

Un caro saluto,

Dott.ssa Alessandra Papi

domande e risposte

Dott.ssaAlessandra Papi

Psicologa e psicoterapeuta in formazione - Roma

  • Consulenze individuali, di coppia, di famiglia
CONTATTAMI