Dott.ssa Alessandra Zomparelli

Dott.ssa Alessandra Zomparelli

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R.

Mio figlio di 13 anni viene allontanato dai coetanei, è spesso deriso

Buonasera, mi chiamo Anna ho 41 anni e sono mamma di tre splendidi figli. Ho un problema che mi sta “uccidendo“ lentamente .... sono seriamente preoccupata di non riuscire a gestire tutta questa sofferenza. Sono nuovamente arrivata a non dormire più in modo continuativo, a non mangiare regolarmente. La mia difficoltà nasce dalla socializzazione dell'ultimo dei miei figli (13 anni), non ha un amico, viene “allontanato“ dai coetanei, è spesso deriso e diventa con facilità la valvola di sfogo del gruppetto di turno. Lui sembra non scoraggiarsi, mette tutto l'entusiasmo (in molti casi in modo eccessivo) per avere rapporti con gli altri. Quando è con i coetanei ride di continuo, tocca, diventa sinceramente fastidioso, è “immaturo“ nelle relazioni, anche perché non ha avuto molto modo di sperimentare. Abbiamo provato a cambiare “amici“, scuola, ambiente sportivo ma con ogni nuovo contesto si ripresentano le medesime problematiche. Capisco che possa sembrare banale la situazione e che forse dovrei affrontarla con una maturità maggiore ma in questo momento non ne sono capace. Ho già provato ad affrontare la problematica con due terapie (sistemico relazionali) ma senza ottenere i risultati sperati. Chiedo un consiglio circa il tipo di terapia psicoogica da seguire in questo caso e eventuali consigli di chi si occupa nella mia zona (Lucca) di tali difficoltà. grazie. Anna

Buongiorno, dalla sua richiesta appaiono chiare due cose: 1-lei sta facendo di tutto per suo figlio e per aiutarlo, è evidentemente molto preoccupata, 2-i comportamenti del ragazzo risuonano in lei in maniera molto forte, sembra grandemente angosciata, forse suo figlio ha più risorse di quelle che lei ora riesce a riconoscere.

La domanda è quanto di quello che fa suo figlio la riguarda nella sua storia personale? Forse fargli cominciare tutto da capo coi gruppi, come lei già rileva, non è la soluzione.

Che restituzione le hanno dato i consulenti che ha contattato? Quali sono le aree di sofferenza DEL RAGAZZO? Quali invece gli schemi relazionali familiari che attivano e hanno strutturato i disfunzionamenti a livello personale e sociale di suo figlio?

Io le consiglierei di rivolgersi ad un terapeuta che si occupa di adolescenti e valutare lei dopo un incontro se questi dopo aver visto il ragazzo e aver lavorato con lui con colloqui e/o test, possa restituirvi un'immagine precisa del modo che ha di vivere se stesso, le relazioni sociali e familiari. Solo dopo questa prima fase di psicodiagnosi, che deve essere preliminare e separata dalla presa in carico,  si può poi proseguire avendo chiaro il percorso. L'approfondimento iniziale è di vitale importanza soprattutto quando si tratta di persone in età evolutiva. Vedrà che il problema se ben inquadrato può essere risolto.

Le faccio molti auguri.

domande e risposte

Dott.ssaAlessandra Zomparelli

Psicologa / Psicoterapeuta / Psicotraumatologa - E.M.D.R. - Monza e della Brianza - Brescia

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