Un interminabile senso di vuoto..

Sono una ragazza di 20 anni, con la testa sulle spalle, forse troppo per la mia età ( ho 20 anni ma me ne sento 35 ) solitaria e diffidente per l’esperienze che ho sulla pelle.. ma questo senso di vuoto, più riconoscibile come senso di abbandono mi rincorre già dalla più tenera età, quindi ancora ingenua per capire i problemi che la vita vi poneva di fronte. I miei stavano ancora insieme, ma nonostante ciò mi sentivo sempre messa di lato, con mio padre, i miei zii, le mie cugine, i miei compagni di scuola e maestre.. Questo ha fatto si che nella mia prima adolescenza fossi una persona introversa, paurosa, timorosa anche di dover parlare.. Adesso ho 20 anni, ho buttato giù quel muro che a 15 anni avevo davanti, non ho terminato gli studi, non ho amici, solo un’amica che adesso si è trasferita, per il resto sono molto solitaria... cerco di dare una mano alla mia famiglia ormai composta solo da mia madre e mia sorella andando a lavorare per poi magari chissà fare qualcosa per il mio futuro. Ciò che non riesco a capire, anzi a liberarmene è questo senso di abbandono che mi perseguita da troppo, e che s’impone nel mio cammino rendendomi vulnerabile e togliendomi le mie sicurezze..
In speranza di una vostra risposta.
Grazie.

Carissima Martina,
provo un profondo senso di tenerezza leggendo il suo racconto. Mi sembra di capire che per la sua esperienza lo sguardo dell'altro raramente è stato amorevole e accogliente, non giudicante ed empatico. Capisco come si possa generare un senso di sfiducia nelle relazioni. Un piano più giù nella scala del mondo interno umano, il senso di vuoto è un espressione emotiva di ciò che ha vissuto e di come quelle esperienze abbiano dato origine ad una ferita, che ormai ha smesso di sanguinare, ma che talvolta brucia ancora. E' prendendoci cura delle nostre ferite interne, imparando a conoscerle, comprendendone il funzionamento e le variabili che le attivano, che elaboriamo il passato e impariamo a conoscerci, trovando anche nuove strategie per fronteggiare il presente.
La invito dunque a contattare un professionista per tematizzare questo vuoto che si porta con sè ormai da tanti anni, così che possa essere accompagnata e tenuta per mano in questo viaggio che è la scoperta di sè.
Resto a disposizione se desidera contattarmi per ulteriori info.
La abbraccio forte!
Dott.ssa Manara Alessia