Mi sento arresa, impotente
Buonasera, grazie in anticipo a chi mi risponderà. Sono una ragazza di 23 anni, premetto che sono sempre stata male, ho avuto un passato difficile con problemi di autolesionismo quando ero adolescente. Ho iniziato a fare uso di marijuana (con moderazione) all'età di circa 20 anni e all'età di 18 ho iniziato a fumare tabacco. Ho sempre avuto malessere interiore però questo è un periodo in cui sento che il mio corpo e la mia mente si sia arreso a tutto, mi sento stanca, ho un dolore così intenso che ultimamente mi è davvero difficile sopportare. Ho iniziato a fare d'uso di marijuana costantemente tutti i giorni, l'anno scorso ho iniziato a fare uso di cocaina. Ho fatto dei mesi in cui l'ho consumata abitualmente e altri dove non ne facevo uso per almeno un mese. Ho avuto una brutta polmonite dove necessitavo di ossigeno. Questo mi ha fatto smettere di fumare per quasi due mesi... Dopo la polmonite ho iniziato a soffrire d'ansia più che mai, ansia brutta, che arriva senza alcun motivo ed è davvero intensa. È da pochi giorni che ho ripreso a fumare e a fare uso di cocaina e più vado avanti e più sento che mi sto rovinando con le mie mani... Non riesco più a reagire, mi sento impotente a tutto
Buonasera Isa, comprendo il tuo disagio relativo ai problemi relazionali e mi dispiace molto.
Le relazioni sono un complesso universo di mondi e significati che si intrecciano, e questi significati talvolta non sono condivisi tra le persone che formano la relazione. In ogni relazione, ciò che per una persona è una forma di apertura (messa in atto in buona fede) può rappresentare, per un'altra, un invasione del proprio spazio personale. Il tuo disagio, il sentirti attaccata da lui e l'indecisione sul da farsi è, pertanto, perfettamente comprensibile.
Allo stesso modo, alcune persone usano comportamenti aggressivi e rivendicativi (come quelli messi in atto dalla persona che descrivi) come una delle poche forme di contatto che si sanno mettere in atto, senz'altro una forma disfunzionale di restare vicini. Forse potrebbe essere questo il caso?
Non lo sappiamo. Non possiamo svelare e mettere a nudo ciò che sente e pensa una persona. Possiamo sicuramente, però, conoscerla e farci conoscere; rispettarla e farci rispettare.
Uno psicologo non può dirti cosa fare, ma può aiutarti a conoscere le tue sensazioni ed emozioni, ad esplorare i tuoi limiti e ad aiutarti a stabilirli al meglio per impostare relazioni basate sul rispetto reciproco. Dalle tue parole noto un gran rispetto nei suoi confronti, dal momento che hai avvertito senso di colpa per aver dato per scontato che fosse un poco di buono. Hai descritto una certa volontà di costruire una solida relazione, ma sembri molto smarrita circa le decisioni da intraprendere in merito e circa la tua sofferenza.
Pertanto, ritengo si possa lavorare sulla comunicazione dei propri confini personali (cosa è "accettabile" per te e come comunicarlo), nonché sull'esplorazione e sostegno dei tuoi vissuti di sconforto.
Resto a disposizione, anche online.