Dott.ssa Alessia Scipioni

Dott.ssa Alessia Scipioni

psicologo, psicoterapeuta, psicodiagnosta

Come posso aiutare mio marito che soffre di attacchi d'ansia

Gent.mi dottori, vorrei sapere come poter aiutare mio marito che soffre di attacchi d'ansia ( ho letto tutti gli articoli che parlano degli effetti e li ha quasi tutti). Premetto che è una persona che non vuole farsi controllare dal medico per paura (ultimi esami del sangue 1998 x operazione).Mi rendo conto che la cosa essenziale siano dei farmaci e fin li tutto ok li potrà prescrivere il medico curante, ma andare dallo psicologo x trovare la causa scatenante non se ne parla proprio. Io mi trovo in una situazione dove vorrei sapere se è meglio “coccolarlo“ e stargli vicino, oppure essere dura per “scrollarlo“ dalla sua paura. So che alcune volte è meglio non essere accondiscendenti su tutto altrimenti è peggio, ma è questa la situazione? La mia richiesta è solo quella di sapere come comportarmi nei suoi confronti, perchè finora si è parlato solo di comportamenti del “malato“ e non di chi gli sta vicino. Vi ringrazio anticipatamente.

gentile signora, la sua domanda è davvero delicata, personalmente ritengo che non ci sia una risposta univoca, o per lo meno che vada bene universalmente; con questo intendo che la misura di cosa fare e come farlo dipende solo da una cosa: quello che lei sente di poter fare. Non è facile convivere con una persona che ha difficoltà così grandi e non bisognerebbe vergognarsi di ammettere che alla lunga può essere logorante. I disturbi d'ansia creano spesso un sistema estremamente rigido di sintomi, emozioni e di pensieri a riguardo, che col passare del tempo diventa sempre più difficile modificare; questo spiegherebbe, anche se solo in parte, la resistenza di suo marito ad incontrare un terapeuta, oltre anche a eventuali timori ed imbarazzi legittimi e comprensibili. A volte però il cambiamento può iniziare a rimettersi in moto anche se è un altro componente del sistema che intraprende un percorso, come ad esempio potrebbe fare lei. Sicuramente potrebbe fare dei colloqui di sostegno per crearsi uno spazio di ascolto ed orientamento che sia tutto suo e che le dia un pò di chiarimenti e di conforto. Spero di averle dato un parere in qualche modo utile. Un caro saluto