Panico durante i test in classe

Buone sera, alla fine di quest'anno un po' nefasto, vedo mio figlio che frequenta la terza elementare ritornare da scuola sempre angosciato, i voti e i risultati sono altalenanti mentre le maestre mi consigliano di far visitare il bambino per dei problemi non molto specificati, si parla di blocco ma a detta loro non mi possono aiutare.
Abbiamo deciso di affiancare a mio figlio una maestra doposcuola e con lei tutto funziona, anzi, fa progressi e apprende meglio, confrontandomi con lei mi assicura che il bambino non ha nessun disturbo, crede che sia solo una questione di insicurezza e che sta lavorando sull'autostima, ma capisce che il rapporto detto uno a uno sia diverso che il rapporto in classe.
Questa sera dopo un voto sufficiente in italiano il bambino mi ha confessato le sue paure.
La sua paura principale è quella di sbagliare, e che durante le letture e le prove in classe va addirittura in panico, a detta sua non vuole ritornare dalla maestra di sostegno come l'anno scorso.
Premetto che la cosa mi ha lasciato scioccato, nessuno mi ha mai informato che lasciava la lezione di italiano e quella di matematica per essere seguito da una maestra di sostegno che vedeva altri bambini nella classe con disabilità certificate, nessuno ha mai certificato nulla su mio figlio, non ho mai incontrato nessun psicologo della scuola che mi abbia diagnosticato niente.
Vorrei chiedere come posso aiutare mio figlio in questo visto che riscontro questo blocco e vedo in lui il panico, l'idea di essere estromesso dalla lezione lo angoscia molto
Mi scuso anzitutto per il modo ma sono molto preoccupato che questa situazione possa creare veramente una situazione irreparabile.
Vi ringrazio di cuore
Michele

Buongiorno Michele. Vorrei iniziare sottolineando l’importanza del fatto che suo figlio sia riuscito ad aprirsi e a portare alla luce quelle che per lui devono essere situazioni molto difficili da gestire. È un enorme passo avanti nell’economia della situazione.
Concordo con l’insegnante del doposcuola quando dice che la situazione uno-a-uno è diversa dalla situazione di classe, che prevede piuttosto un’interazione gruppale.
Indagare tuttavia il significato profondo che suo figlio dà all’essere allontanato dalla classe e dare ancora voce alle sue paure in uno spazio protetto e non giudicante come potrebbe essere quello di uno psicologo rappresenterebbe potenzialmente un’ottima risorsa anche per far entrare in contatto suo figlio con le emozioni e i pensieri che al momento gli causano malessere e paura. Ovviamente con i dovuti tempi e i dovuti modi, sempre guardando al benessere non solo del bambino, ma anche suo come genitore preoccupato.
Per un consulto più specifico e adatto al suo caso, mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.

domande e risposte

Dott.Alfonso Panella

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare - Varese - Alessandria - Novara - Pavia - Piacenza - Genova - Milano

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