Contraddizioni interne che non riesco a spiegarmi

Salve, sono una ragazza di 28 anni alle prese con un problema relazionale. Rifletto spesso sulla presunta origine di questa mia condotta spesso contraddittoria. Mi spiego meglio: quando conosco dei ragazzi spesso mi ritrovo a temere l'idea che possano volere soltanto una cosa da me, il sesso. Non sono una ragazza pudica, al contrario vivo l sessualità in maniera piuttosto libertina senza protocolli o ricorso a strategie. Insomma, faccio spesso ciò che mi sento e solitamente mi abbandono alla lussuria del momento. Tornando alla frase di prima, ho spesso il timore che vogliano solo del sesso. Nonostante questo, quando un ragazzo sembra voler intraprendere una frequentazione ecco che allento i rapporti. Non so perché lo faccio, probabilmente l'idea di impegnarmi mi blocca perché la sovraccarico di significato. Vorrei poter vivere tutto in tranquillità e spontaneamente ma puntualmente penso a ciò che perderei piuttosto a ciò che "guadagnerei" da una relazione in termini emozionali ed affettivi. Dall'altro lato penso spesso ad una relazione, al fatto che mi piacerebbe averne una ma ogni volta sono assalita dai dubbi chiedendomi se valga la pena. Finisce così che tronco tutto sul nascere e procedo in solitaria. Come è possibile convivere con questa contraddizione interna? Probabilmente sono in una tappa in cui non mi sento effettivamente pronta?

Buongiorno Alessandra. La ricerca di una relazione stabile è un qualcosa che ad un certo punto della vita la maggior parte di noi prende in considerazione. Lei tocca i tasti giusti quando parla di “significato” che attribuisce alla relazione a lungo termine: la nostra vita si basa infatti su un sistema di significati che ci permettono di muoverci tra le possibilità e le scelte che ci si parano davanti. Anche quella di intraprendere una relazione puramente fisica oppure no è una scelta. In questo momento per lei potrebbe essere utile, se lo ritiene necessario e proficuo, esplorare con un esperto proprio i vari significati che lei dà a questo ambito di vita, tenendo ben presente che i due aspetti che percepisce come contraddittori non si escludono a vicenda per forza. La spinta a rimanere indipendente e quindi a non legarsi in modo profondo potrebbe essere una sorta di difesa che attua per la paura di rimanere incastrata in qualcosa che può anche essere vissuto come soffocante per certi versi (specifico che si tratta solo di un’ipotesi generica che potrebbe anche non rispecchiare la sua realtà, è pura ipotesi).
Se crede che un consulto più approfondito possa aiutarla a chiarirsi le idee, mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.

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Dott.Alfonso Panella

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare - Varese - Alessandria - Novara - Pavia - Piacenza - Genova - Milano

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