Uscire da un incubo

Buongiorno

Da quando sono morti i miei genitori e sopra ogni cosa da quando davanti a me è mancato il mio migliore amico non sono più me stesso. Mi sono buttato nei farmaci oppiacei ( regolarmente prescritti dopo un intervento chirurgico) e mi sono chiuso in me stesso dopo una vita brillante ( 20 anni di lavoro). Ho solo mia moglie che non voglio vedere soffrire e so che dovrei vedere un terapeuta ma mi vergogno vicino a casa. Ogni tanto ho brutte idee. Grazie davvero.

Buongiorno Paolo. Assistere ad un evento traumatico come la morte di un amico o affrontare la perdita dei genitori causano necessariamente degli scompensi e delle difficoltà psichiche. Tuttavia, per quanto possano essere fisiologici, questi “crolli” diventano problematici se si protraggono troppo nel tempo ed escono dal nostro controllo. L’unico modo che ha per riprendere in mano la propria vita è rivolgersi ad uno specialista in grado di accogliere il suo dolore in modo completamente non giudicante e anzi, con l’obiettivo di far emergere quelle risorse che tutti noi possediamo per far fronte a questi eventi. La terapia rappresenta sempre un’alternativa vantaggiosa per chi riporta una sofferenza psichica.
Se decidesse di intraprendere un percorso di questo genere, mi rendo disponibile, anche online, per una conversazione assolutamente non giudicante. Con il suo aiuto potremo costruire una strada per mezzo della quale uscire da questa situazione che la fa soffrire.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.

domande e risposte

Dott.Alfonso Panella

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare - Varese - Alessandria - Novara - Pavia - Piacenza - Genova - Milano

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