Come decidersi ad andare da uno psicologo

Salve. Sono Francesca, ho 21 anni. Nel corso dell'ultimo anno e mezzo ho attraversato alti e bassi. Intendo questa espressione nel modo più letterale che ci sia. Per la prima volta nella mia vita ho avuto proprio la sensazione, e l'ho anche fatto fino a un certo punto, di poter disegnare un grafico del mio benessere mentale con una curva che saliva su per poi scendere precipitosamente giù a seconda dei mesi. Da una parte questa consapevolezza mi ha dato forza nel senso di farmi pensare (nei momenti in cui ero più lucida) che ciò che provo è passeggero e se sto male non sarà così per sempre. Nell'ultimo periodo però, diciamo da un mese a questa parte, sono molto più confusa. Ho paura che questo "basso" sia qui per restare. Forse perché mi sembra diverso dagli altri. Non sono propriamente triste ma mi sento molto distaccata da tutto. È come se non registrassi più le esperienze come prima, ricordo poco e in modo diverso. È difficile da spiegare a parole, forse l'immagine di essere dentro una bolla potrebbe in qualche modo rendere l'idea... Sento ma in modo ovattato. Continuo a fare quello che devo fare ma nulla di più. E tra i "doveri" ci sono anche le uscite con gli amici, i momenti di svago, che vorrei non considerare tali ma che percepisco con estrema pesantezza. È da un po' che penso di provare a parlare con un professionista. Solo che non riesco a decidermi perché so che non è successo nulla di catastrofico nella mia vita che possa motivare queste sensazioni. Penso che magari sono solo drammatica. Poi penso anche che potrei tornare a stare meglio da un momento all'altro e a quel punto non saprei più cosa dire. Vorrei un vostro consiglio e vi ringrazio per le eventuali risposte.

Buongiorno Francesca. Andare da uno psicologo non presuppone necessariamente un trauma catastrofico che sia evidente alla persona che sta passando un periodo di difficoltà. Spesso anzi ciò che maggiormente ci influenza sono eventi di vita normali ma elaborati con modalità poco vantaggiose, che ci portano a una cristallizzazione che ci impedisce di vivere in modo sereno. Inoltre, anche nei periodi in cui sta meglio, può portare in terapia comunque le sensazioni che prova: saranno utili al terapeuta per esplorare insieme a lei possibili motivi o eventi che la portano a questa inversione della “curva umorale” verso l’alto o verso il basso.
Se decidesse di intraprendere un percorso di questo tipo, mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.

domande e risposte

Dott.Alfonso Panella

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare - Varese - Alessandria - Novara - Pavia - Piacenza - Genova - Milano

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