Da qualche anno soffro di disturbi del sonno, rabbia e depressione

Buongiorno,
Sono una donna di 35 anni, lavoratrice. Circa un anno fa mi sono fatta male e sono stata obbligata a letto per tre mesi. Ora sto bene fisicamente ma in quel periodo ho cominciato a manifestare rabbia e depressione, non parlavo più ed avevo repentini cambi di umore, sono stata anche molto aggressiva verso la mia famiglia ( che è composta solo da mia madre, siamo sole). Mi sono resa conto all'apice di quella situazione che in realtà, infortunio a parte, stavo così già da un bel po' solo che le persone intorno a me non se ne erano accorte, sono brava a sembrare sempre una persona forte e combattiva. Ho sempre temuto che mostrare il mio disagio mi avrebbe resa un bersaglio più facile, ma con l'infortunio mi hanno vista tutti.
La verità è che da circa 3/4 anni la mia vita è cambiata, ho disturbi del sonno, mi addormento di sasso sperando che il mattino dopo non arrivi mai, poi mi sveglio in piena notte (quasi sempre alla stessa ora) e una marea di pensieri incontrollabili e sempre negativi mi riempiono la testa: provo un desiderio fortissimo di far del male ad alcune persone che mi hanno ferita, pensieri sul suicidio e su come sarebbe più facile smettere di vivere e basta, ma non riesco perchè temo darei troppa soddisfazione a chi mi ha fatto del male. Alterno fasi di proattività ad altri in cui non riesco neanche ad alzarmi dal letto, non riesco a darmi una smossa. Poi mi rendo conto che sto solo perdendo tempo e facendomi del male da sola, vorrei sorridere di nuovo ma non so come. I primi anni di questa crisi bevevo, da 6 mesi ho smesso autonomamente; il medico mi ha prescritto delle gocce blande per dormire ,senza alcun effetto. So che dovrei parlarne con qualcuno ma solo l'idea di parlare faccia a faccia con un estraneo mi terrorizza. Non so nemmeno che cos'ho.
Grazie per avermi letta
G.

Buongiorno,

le sue parole mi trasmettono tutto il suo dolore e disagio per la situazione che sta vivendo ormai da un pò di tempo.

Tutto ciò andrebbe indagato, magari cercando di capire meglio l'origine e il perchè di questi sintomi e per questo credo che un percorso psicologico possa esserle davvero d'aiuto.

Capisco però la difficoltà di iniziare tale percorso con una persona che come definisce lei "estranea", ma molte volte nonostante le reticenze iniziali, si scopre invece come possa essere paradossalmente più facile parlare di sè con una persona che non si conosce in quanto è neutrale, priva di preconcetti, una persona con cui poter costruire da zero un rapporto, che sarà credo lo strumento per eccellenza nel poterla aiutare.

Non abbia paura di chiedere aiuto, o almeno di provare, se preferisce può anche optare, oltre la classica modalità di persona, per la modalità online.

Per qualsiasi curiosità o domanda non esiti a contattarmi.

Buona giornata.

Dott.ssa Alice Mazzara