Dott. Andrea Compiani

Dott. Andrea Compiani

psicologo, psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Attacchi di Panico: cosa posso fare se dovesse ricapitare e cosa x prevenirli

buonasera,mi chiamo LUCREZIA,e vi scrivo x chiedervi un parere professionale su attacchi di panico. L'episodio riguarda mio marito. In mattinata eravamo in giro con l'auto,quando a un certo punto ha accusato un annebbiamento della vista,prolungatosi x circa 10 min.(vedeva avanti ma lateralmente annebbiato ),poi ,dopo un po' ha cominciato a balbettare..poi sempre dipiu'..poi un formicolio al braccio destro...poi a balbettare sempre di piu',non riusciva piu' a parlare...poi ha cominciato a piangere ( forse x la paura di cio' che stava succedendo )cosi siamo andati al prontosocc. dove ci hanno detto che poteva trattarsi di attacco di panico.gli anno sommin. delle goccie (diazepam) e dopo qualche ora ha cominciato a star meglio. Mio marito ha 36 anni e non ha mai sofferto di questo..e vorrei un vostro parere : dato che i suoi sintomi non sembrano molto comunu negli att. di panico..posso comunque classificarlo come tale. o meglio approfondire? cosa posso fare x aiutarlo se dovesse ricapitare...e cosa x prevenirli..grazie.
Gentile Lucrezia, da quello che scrive è molto probabile che suo marito abbia avuto un attacco di panico. Normalmente questi attacchi arrivano in periodi di grande stress, dopo lutti o cambiamenti importanti; anche l'assunzione eccessiva di caffeina può causare un attacco in piena regola. Essendo un ansiolitico, il Diazepam ha l'effetto di togliere l'ansia, ma non è lo strumento più adatto per affrontare il problema. E' di importanza centrale che suo marito non smetta di andare in macchina e che non cominci a limitare le proprie attività per evitare di avere nuovi attacchi. Un singolo attacco di panico può venire a chiunque, e non conduce necessariamente ad un disturbo psicologico, soprattutto quando la persona non interrompe o cambia le proprie abitudini per causa dell'attacco. Le consiglio di cercare un terapeuta ad a orientamento cognitivo comportamentale (è l'approccio che ha mostrato la maggiore efficacia nel trattare il disturbo di panico): vi potrà dare informazioni molto utili su come gestire la situazione, nel caso suo marito soffra ancora di attacchi o abbia cominciato ad evitare situazioni collegate al primo attacco. Nel caso non ci siano stati altri attacchi e suo marito stia proseguendo con le sue normali abitudini, allora fare più attività fisica e mantenere uno stile di vita più regolare, dovrebbe già diminuire molto la probabilità di comparsa di nuovi attacchi. In ogni caso, il contatto diretto con un terapeuta è insostituibile nel caso si abbia bisogno di intervenire sul problema. Inoltre il medico di base potrà escludere eventuali cause organiche che potrebbero essere state alla base di quel primo attacco. Sperando di esserle stato utile, le porgo i miei saluti.