Professore Angelo Rovetta

Professore Angelo Rovetta

psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista

Come posso aiutarlo ad inserirsi con serenità a scuola?

Gentile Dott.ssa, sono un'insegnante di sostegno nella scuola dell'infanzia. Sto seguendo un alunno che ha un ritardo nell'acquisizione del linguaggio causato da un'otite che i medici non avevano subito diagnosticato. Dal primo giorno di scuola mi sono accorta che il bambino ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, preferisce giocare da solo e non tollera per niente le frustrazioni. Davanti a un NO diventa aggressivo, piange disperato, scalcia e alza le mani. La famiglia è rimasta sorpresa ed ha affermato che a casa il bambino è tranquillo e obbediente. Il mio problema principale è che a scuola esce sempre dalla sezione, ovviamente senza permesso e senza avvisare e vaga per la scuola e se invitato a rientrare si altera e non ne vuole sapere. Come posso aiutarlo ad inserirsi con serenità a scuola? Devo assecondarlo se non vuole partecipare? O posso imporre qualche regola? E se inizia a piangere? Lo lascio sfogare? Non voglio che soffra, ma vorrei che la scuola fosse una bellissima esperienza. Come posso fare? Grazie in anticipo per qualsiasi informazione possiate fornirmi.

I "non udenti" vivono in un loro mondo "a parte". Sono perciò "sospettosi" e suscettibili nei confronti del mondo degli udenti: temono che si trami contro di loro o alle loro spalle. Non capiscono gli ordini degli esterni, dal momento che hanno un loro codice di orientamento e di relazione spaziale e temporale. l'aggressività e il rifiuto parte da questo conflitto tra ordine interno e ordine che giunge da fuori ed è vissuto come violazione.


Può essere utile impostare dei giochi che abbiano lo scopo di far comunicare due mondi che si presentano separati. Nel gioco, inoltre, l'insegnante di sostegno può farsi accettare come "traduttore" privilegiato tra mondo non udente e mondo dei rumori.


Buon lavoro