Dott.ssa Anna Faragò

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Dott.ssa Anna Faragò

Psicologa clinica e scolastica, Psicoterapeuta sistemico-relazionale in formazione

Vorrei capire come evadere dalla pressione che ricevo ogni giorno da mia madre

Da tre anni vivo una relazione abbastanza turbolenta a causa di certi comportamenti della mia famiglia. La gelosia di essere fidanzata ha fatto scaturire in mia sorella un comportamento ostile, facendo mettere in cattiva luce il mio ragazzo agli occhi dei miei dicendo che mi trattava male. Da quel momento mia mamma trova anche in comportamenti banali del mio ragazzo, un motivo per rimproverarlo. Io ho sempre avuto litigi con lui a causa della loro invasione. Mi sento oppressa telefonicamente e non libera di vivermi la mia vita fuori regione per lavoro a scuola. Lui si trasferirà da me ma questa decisione non è giusta per mia mamma e ogni giorno mi ripeté che non è il ragazzo per me, cercando di convincermi e facendomi sentire in colpa del fatto che lui mi ha cambiato e che non sono come Prima con lei. Sono stata fin da piccola succube delle sue regole che ho sempre rispettato essendo sempre una brava e buona figlia ma adesso ho bisogno dei miei spazi e mia mamma non mi permette di farlo serenamente e a lei si aggiunge anche il parere di mia sorella che va d'amore e d'accordo con lei perché obbedisce su tutti i suoi consigli anche se è più grande di me. Ho 27 anni e vivendo sola al momento mi sento ogni giorno ansiosa per questa situazione e ho paura ad intraprendere una convivenza con lui.

Cara utente,

comprendo quanto possa essere difficile affrontare la situazione in cui si trova, soprattutto in un momento in cui sta cercando di costruire la sua indipendenza.

L’uscire di casa comporta sempre un regolare le distanze con la propria famiglia di origine e, spesso, questo passaggio può risultare molto faticoso. Avviare un percorso psicologico, con un focus particolare sulle relazioni, potrebbe consentirle di comprendere come poter mantenere una giusta distanza, preservando comunque la propria libertà. Un lavoro di questo tipo le consentirebbe di non arrivare a dover compiere delle scelte estreme. Data la grande pressione, infatti, da una parte potrebbe giungere alla scelta di chiudere i rapporti con la propria famiglia, dall’altra potrebbe posticipare sempre di più la decisione di avviare la convivenza. In entrambi in casi, tuttavia, si troverebbe a vivere in una grande instabilità emotiva, che è proprio ciò che avverte già ora.

Avviare un percorso, dunque, credo che sia il modo migliore per poter costruire la propria indipendenza, preservando un equilibrio psico-emotivo.

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Dott.ssaAnna Faragò

Psicologa clinica e scolastica, Psicoterapeuta sistemico-relazionale in formazione - Varese

  • Affettivita', difficoltà relazionali e familiari
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