Dott.ssa Anna Moscatelli

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Dott.ssa Anna Moscatelli

Psicologo e psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare

Sono escluso dalla mia famiglia

Salve,
Sono un ragazzo di 24 anni, non vivo più con i miei genitori da 4 anni per studiare e lavorare.
Ormai da 2 mesi causa quarantena sono tornato a vivere con i miei genitori e mio fratello maggiore.
La situazione famigliare è molto tranquilla, sia economicamente che sentimentalmente (i miei genitori si amano ancora dopo tanti anni di matrimonio) il problema è che io non mi sento partecipe della vita famigliare.
Mi sento costantemente giudicato e accusato, nel momento in cui in casa si parla di politica, attualità ecc... avendo idee contrastanti sono sempre messo su un fronte differente e non riesco ad esprimere la mia idea senza arrivare al punto di non voler più parlare.
Inoltre vedo da parte dei miei genitori sempre un sostegno incondizionato a mio fratello e una sensazione di sfiducia nei miei confronti.
Io e mio fratello non abbiamo un bel rapporto, sin da piccoli lui raramente si è comportata in modo fraterno e io adesso non riesco a superare il rancore nei sui confronti, inoltre, abbiamo modi di approcciarsi alla vita completamente diversi e incompatibile.
Questo mi porta ad avere sempre meno rapporti con lui e discutere sempre più con i miei genitori.
Mi sento solo in famiglia, passo le giornate in silenzio con la paura di parlare per non essere additato, i miei genitori dicono che questo atteggiamento indica una mia arroganza e la mia presunzione (non escludo che io posso esserlo ma il mio silenzio è una difesa).
Vorrei capire come poter far valere la mia parola e il mio pensiero agli occhi dei miei genitori o se devo cambiare qualcosa di me stesso per farmi accettare dalla mia famiglia.

Salve, mi spiace molto per la situazione familiare che sta vivendo. Ritornare a casa dopo essersi costruiti la propria indipendenza e autonomia "fuori" non è affatto facile. Ancora meno lo è stato negli ultimi mesi che ci hanno costretti a stare a casa h24.

Mi auguro che, con la fine del lockdown, si possa creare per lei la possibilità di ricominciare a "costruire" la sua vita fuori dal nucleo familiare.

Se così non dovesse essere la invito a pensare ad un percorso terapeutico personale che la possa aiutare ad analizzare le dinamiche familiari, capire come potersi relazionare al meglio con i suoi cari e imparare eventualmente a "tollerare" le vostre diversità.