Mio figlio ventenne chiuso in casa davanti a un pc

Buongiorno.
Cercando su Internet ho trovato il vostro sito: vorrei brevemente raccontarvi la storia di mio figlio, chiuso da tempo in casa davanti ad un computer dove passa le sue giornate intervallando con una suonata al pianoforte (studia al conservatorio). Carattere introverso, con scarsa autostima di se, ormai è piu di un anno che non esce di casa.
Io padre severo che ha subito un altrettanto padre severo...non ho mai avuto con lui un buon rapporto. Più volte ci siamo scontrati nel dialogo, che spesso è terminato con scatti d'ira da parte mia.
Mia moglie molto presente e amorevole con lui per non farlo sentire solo.
Mi sono imposto di aiutarlo non so come e per questo vorrei confrontarmi al fine di riuscire quanto meno a migliorare le relazioni.
Nell'attesa di un vs. riscontro saluto cordialmente.

Buongiorno,

In questi ultimi tempi il fenomeno del ritiro degli adolescenti è un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più, insieme a comportamenti di fuga e autolesionistici. I nostri ragazzi stanno pagando un prezzo davvero molto alto di questa pandemia. Le consiglierei a lei e a sua moglie a rivolgersi a un professionista della zona che abbia un minimo di dimestichezza con il ritiro sociale per una consulenza in modo tale che possa porvi le giuste domande per fare un’anamnesi corretta e completa.  Personalmente le consiglio di non "arrabbiarsi" con lui: la rabbia o il conflitto in queste situazioni non aiutano. Piuttosto provi a mettersi “in ascolto”, non lo attacchi, questo in attesa di avere un sostegno per questa situazione che immagino per lei come padre e per voi come genitori sia davvero molto difficile. I miei migliori auguri.