Dott.ssa Annalisa Sammaciccio

Dott.ssa Annalisa Sammaciccio

Psicologo, Psicoterapeuta

Mio figlio non riesce a restare concentrato

Gent.me Dottoresse, Gent.mi Dottori, sono la mamma di un bambino di 6 anni che ha iniziato la scuola primaria. Ha voglia di andare a scuola ed imparare ma arriva a casa sempre piu' nervoso ed agitato cercando ogni pretesto per attaccare briga con me e per sfogarsi con tanti capricci ed il rifiuto per ogni regola e richiesta. La situazione è questa: non riesce a restare concentrato e porta a casa sempre vari esercizi e/o disegni da finire o da fare (che avrebbe dovuto fare a scuola ma che non fa perche' si isola nel suo mondo perche' è distratto e perche' vuole sfuggire a cio' che lo circonda, per es. le urla della maestra) aumentando il carico dei compiti. Ha subito alcuni "scherzi" da parte di bambini piu' grandi e si fa distrarre dai compagni piu' vivaci (si ritrova un po' da solo e magari vuole farsi accettare o non stare da solo?). E' un bambino molto affettuoso, estremamente sensibile, molto generoso, solare ed intelligente (gia' da tempo sa leggere e scrivere ed ha imparato da solo spinto dalla sua curiosità e voglia di imparare). Leggendo qua e la', ho trovato vari riferimenti ai bambini definiti "spirited" (amplificati) ed ho riconosciuto la maggior parte dei tratti caratteriali del mio bambino e dei suoi comportamenti. Abbiamo cercato di parlargli ed esortarlo a rispettare le regole, a fare gli esercizi in classe e a capire quali sono i suoi doveri rispetto alla scuola ed al suo comportamento in famiglia ma la situazione è difficile, non migliora (neanche con le punizioni) ed inoltre crea nervosismo anche in famiglia. Mi sento inadeguata e comunque non riesco ad arginare i suoi sfoghi ed i suoi capricci. RingraziandoVi per avermi ascoltata, spero in un Vostro consiglio. Distinti Saluti.

Gentile Barbara, comprendo molto la sua frustrazione ed il suo senso di impotenza. Mi vien da dire che più che parlare al bambino di come "accomodarsi" al nuovo ambiente, occorre cercare di capire cosa succede nel contesto scuolao classe che lo stimola a simili atteggiamenti. Le chiederei se si tratta di atteggiamenti già riscontrati nella scuola materna o se si registrano anche in altri contesti. In quel caso cercherei di capire quale sia il minimo comune denominatore degli ambienti sociali-relazionali o prestazionali in cui essi si registrano. A casa, inoltre, segue le regole? O è solo a scuola che non riesce a farlo? Lo so che invece di darle una risposta, le sto ponendo diversi altri quesiti, ma la situazione consta di tante variabili che andrebbero prese in esame. Se esistono centri dedicati all'età evolutiva, mi rivolgerei a dei professionisti del settore che sapranno di certo aiutarla a dovere. L'ipotesi prima che si può evincere potrebbe essere quella di una difficoltà di tenuta rispetto ad un sistema regolativo (che la scuola introduce ovviamente). Spero di esserle stata di aiuto o di averla spinta a riflettere, per capire.