Uno sfogo amaro

Sono una persona giovane di 35 anni, ma nonostante tutto posso dire di averne passate di cotte e di crude con un padre assente, menefreghista, con cui non ho più rapporti da oltre 10 anni grazie a Dio, una madre che ha fatto quello che ha potuto, per questo la ringrazierò sempre ed un fratello con cui vado d'accordo. A parte questo, la questione è un'altra. Mia madre è sempre stanca, fa molti turni dove lavora e...io non so come aiutarla, vorrei appunto andando a lavorare. Una cosa semplice! Ma per anni e anni, nonostante io ci abbia provato fatto colloqui, curriculum, ho chiesto a non so quante persone ma niente niente da fare, lo ammetto degli errori li ho fatti anche io (nulla di grave, non fumo, non mi drogo!) ma ho sempre cercato di rimediare. Poi qualche anno fa, ero riuscita a trovare un lavoretto, durato tre anni, con la paga bassa ma almeno ero felice. Poi mi hanno lasciato a casa. E adesso sono di nuovo allo stesso punto. Ho un senso di fallimento e ansia che mi porto dietro, e invidio gli altri che hanno un lavoro, le loro vite e io un bel niente, mi faccio schifo, vorrei sparire, e mi sento una persona fallita, perdaballe, poco seria e stupida. Per nulla intelligente. Mi sento così tanto in colpa, che ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, anche di notte..e gastriti varie. Non ce la faccio più, veramente. Mio fratello e mia madre si arrabbiano con me quando dico queste cose, ma io mi sento così, ma nonostante tutto continuo a cercare. Anche se abito in un paese dove non c'è nulla e sono pure senza macchina. Grazie. Vorrei che il mio nome restasse anonimo grazie

Buon giorno signora,

ho letto con attenzione il suo sfogo e comprendo la sua frustrazione nel non avere un lavoro e nel sentirsi inutile. Nel suo messaggio lamenta anche sintomi come gli attacchi di panico, l’insonnia, l’ansia e le gastriti, tutti sintomi riferibili ad una situazione psichica difficile che molto probabilmente ha origine nelle sue difficoltà relazionali partire credo da suo padre, ma non solo.

Non ho molte altre notizie su di lei, certamente sarebbe necessario approfondire la sua storia personale per cominciare a comprendere un po’ più a fondo l’origine dei suoi malesseri.

Nel suo caso un lavoro psicoterapeutico, che vada a scandagliare un po’ le sue difficoltà e come queste la limitano nella sua vita, sarebbe utile per aiutarla a prendere coscienza non solo delle difficoltà, di cui mi sembra già essere abbastanza consapevole, ma anche a rafforzare la sua autostima in modo da riuscire a dare una svolta alla sua vita.

La soddisfazione è il primo motore che ci permette di stare bene con noi stessi e con gli altri ed il lavoro di psicoterapia ha proprio questo intento, quello di permettere alla persona di ritrovare la propria bussola interiore di riferimento per vivere appieno la vita in tutti i suoi aspetti: affettivo, lavorativo, sociale…