Dott.ssa Antonella Triggiani

Dott.ssa Antonella Triggiani

Psicologo, Psicoterapeuta

Mio figlio non riesce a restare concentrato

Gent.me Dottoresse, Gent.mi Dottori, sono la mamma di un bambino di 6 anni che ha iniziato la scuola primaria. Ha voglia di andare a scuola ed imparare ma arriva a casa sempre piu' nervoso ed agitato cercando ogni pretesto per attaccare briga con me e per sfogarsi con tanti capricci ed il rifiuto per ogni regola e richiesta. La situazione è questa: non riesce a restare concentrato e porta a casa sempre vari esercizi e/o disegni da finire o da fare (che avrebbe dovuto fare a scuola ma che non fa perche' si isola nel suo mondo perche' è distratto e perche' vuole sfuggire a cio' che lo circonda, per es. le urla della maestra) aumentando il carico dei compiti. Ha subito alcuni "scherzi" da parte di bambini piu' grandi e si fa distrarre dai compagni piu' vivaci (si ritrova un po' da solo e magari vuole farsi accettare o non stare da solo?). E' un bambino molto affettuoso, estremamente sensibile, molto generoso, solare ed intelligente (gia' da tempo sa leggere e scrivere ed ha imparato da solo spinto dalla sua curiosità e voglia di imparare). Leggendo qua e la', ho trovato vari riferimenti ai bambini definiti "spirited" (amplificati) ed ho riconosciuto la maggior parte dei tratti caratteriali del mio bambino e dei suoi comportamenti. Abbiamo cercato di parlargli ed esortarlo a rispettare le regole, a fare gli esercizi in classe e a capire quali sono i suoi doveri rispetto alla scuola ed al suo comportamento in famiglia ma la situazione è difficile, non migliora (neanche con le punizioni) ed inoltre crea nervosismo anche in famiglia. Mi sento inadeguata e comunque non riesco ad arginare i suoi sfoghi ed i suoi capricci. RingraziandoVi per avermi ascoltata, spero in un Vostro consiglio. Distinti Saluti.

Gent.ma Barbara, ciò che mi sento di dirle come prima cosa è che l'inserimento alla scuola primaria, come qualsiasi altro passaggio evolutivo rappresenta un momento di crescita e come tale di assestamento che i bambini si trovano a dover fronteggiare. Siamo ad un mese dall'inizio della scuola e probabilmente il suo bambino sta prendendo ancora le misure di questo nuovo mondo. Le consiglio di agire su due livelli: uno riguarda il suo rapporto diretto con suo figlio e l'altro il confronto con le insegnanti. L'irritazione, i capricci vanno accolti ed ascoltati: ha detto che è un bimbo molto sensibile e curioso, saprà quindi spiegarle cosa gli succede. Probabilmente questa sua estrema sensibilità gli fa "assorbire" qualsiasi giudizio o semplice interazione con i pari o le maestre, rendendolo vulnerabile. Non so quando nella sua famiglia mettete in atto le punizioni, ma credo che non diano risultati perchè aumentano la frustrazione del bambino, che evidentemente già sente un disagio ed in più sente che per questo viene punito. Provi a chiedergli come si sente, si faccia raccontare le sue paure o insicurezze, probabilmente la sua rabbia deriva proprio dal fare i conti con nuove aspettative che sente come eccessive. Consideri anche che rispetto alla scuola dell'infanzia, nella primaria le ore in cui si richiede di stare fermi, seduti sono assai superiori...anche questo è una novità. Rispetto alle maestre, vada a parlare per farsi spiegare il comportamento di suo figlio in classe, così da ipotizzare insieme delle possibili strategie da attuare a casa e a scuola in maniera congiunta. Dopo aver avuto il confronto con le insegnanti e avendo fatto il punto della situazione, potrebbe rivolgersi ad un professionista, magari della ASL, che faccia una valutazione. Prima di concludere, vorrei rasserenarla rispetto al suo sentirsi inadeguata. Si sta già occupando del suo bambino ( ha chiesto un primo consiglio rivolgendosi a noi)e lo continuerà a fare nel migliore dei modi. Sperando di averle dato dei piccoli spunti di riflessione e azione, la saluto. Dott.ssa Antonella Triggiani