Non so se sono lesbica o no

Buonasera,
Ho un dubbio (che in realtà mi assale da tempo) e che non riesco a capire se lo è per davvero o no. Riguarda il mio orientamento sessuale, ho costantemente paura di essere lesbica e mi manda in panico questa cosa, perché non riesco a trovare una risposta certa. Un giorno lo sembro, il giorno dopo no. Se non ci penso in maniera costante noto che sto meglio e sono tranquilla, ma quando ci penso tutto il giorno non é cosi, vado in paranoia. In più si aggiunge il fatto che una mia collega fa "battute" del tipo: ci posso provare con te? E ora lavorare con lei mi manda in agitazione e preferisco non rivolgerle la parola perché mi chiedo: allora si vede che sono lesbica e che l'unica ad non essersene accorta sono io. Io dalle donne non sono mai stata attratta, ho avuto ragazzi, anche se con nessuno di loro le cose sono mai andate bene e non ne sono mai stata innamorata. Penso anche che magari a livello mentale mi ci possa trovare meglio con una donna piuttosto che con un uomo, ma pensare di far sesso o avere una relazione con una donna non mi tocca minimamente, mi fa ribrezzo, non mi attrae. Se ci rimugino sopra penso anche che dico queste cose solo per autoconvincermi che non sono lesbica, quando invece non é cosi, lo sono e devo accettarlo. Basta!! Io non so più veramente che fare.

Carissima innanzi tutto è bene chiarire alcuni concetti semplici ma importanti, relativi alla sessualità di genere. Tutti i tipi di orientamento sessuale sono forme normali con cui gli esseri umani intrecciano legami affettivi; a dispetto di stereotipi diffusi secondo cui le persone con orientamento sessuale non eterosessuale sarebbero disturbate o anormali. La ricerca, infatti, non ha evidenziato alcun tipo di collegamento tra l'orientamento omosessuale o bisessuale e la psicopatologia, e pertanto la definizione dell'omosessualità come "disordine mentale" è stata abbandonata da tempo. Posta questa semplice premessa colpisce in lei la “paura” o “l’incertezza” sull’interpretazione delle proprie pulsioni come se da ciò dipendesse fortemente la percezione (definizione/cognizione) della propria identità tout court, non soltanto in ambito sessuale. Credo che lei debba “fidarsi maggiormente” di ciò che sente e semmai cercare un aiuto professionistico non tanto sul piano sessuologico quanto su quello personologico. Riconoscere le proprie sensazioni ed emozioni, anche in chiave sessuale/emotiva è una competenza importante che non ricade soltanto sulla scelta (consapevole o meno) di un partner erotico di questo o quel genere. Nella sua comunicazione, inoltre, non specifica la sua età né si trattiene nella descrizione delle sue esperienze già maturate. Questo è sicuramente un dato importante da prendere in considerazione e che un buon professionista può considerare in un quadro più ampio che comprenda la sua storia e la struttura (di attaccamento, cognitiva, relazionale etc.) che fa di lei la persona che è. Oltre a questo credo debba cercare serenità nel considerare il fatto che in tutti l'orientamento sessuale può variare dalla completa attrazione verso persone dello stesso sesso alla completa attrazione verso persone del sesso opposto. Vengono utilizzate solitamente tre categorie per definire l'orientamento sessuale: eterosessuale, omosessuale (lesbico, gay) e bisessuale ma probabilmente non è tutto qui. Secondo certe formulazioni teoriche viene considerato un orientamento sessuale anche l'asessualità (ovvero la scarsa o nulla attrazione verso persone del sesso opposto o dello stesso sesso; o ancora, semplice mancanza di orientamento sessuale), così come la pansessualità (orientamento sessuale caratterizzato da una potenziale attrazione (estetica, sessuale o romantica) per delle persone indipendentemente dal loro sesso o identità di genere) e la polisessualità (che al contrariosi riferisce a coloro che sono attratti da più di un sesso ma non vogliono identificarsi come bisessuali).Come vede il mondo della sessualità è ben complesso ma non implica una definizione della personalità né certamente problemi di sanità o equilibrio mentale. Se proprio lo desidera si confronti con uno psicoterapeuta che, ne sono certo, inquadrerà le problematiche che lei pone su un piano più complesso ma, dal mio punto di vista, più corretto