L'emarginazione e il dolore dell'esclusione sociale

Salve, mia figlia 16 anni al 3° liceo è in terapia da un anno a causa di problemi familiari in cui ha assistito a delle scene di violenza in cui mio padre e il mio compagno si sono picchiati. Ciò ha causato un disturbo da stress post traumatico. La terapia la aiuta, ma i problemi causati l'hanno portata ad escludersi dalla sua stessa vita. Il rendimento scolastico alto è l'unica cosa che è rimasta stabile. In tutto questo arco di tempo i compagni di classe l'hanno emarginata ed ora che è appena cominciata la scuola addirittura non la salutano più. La frustrazione e la sofferenza è alta, ho molta paura perché già combatte per se stessa. Vorrei allertare la preside ma ho paura di ripercussioni peggiori. Ormai la bullizzano. Mia figlia non vuole che io lo faccio. Come posso aiutarla? Vorrei cambiare istituto ma non è giusto.....

Salve, se sua figlia sta facendo terapia, quest'ultima la aiuterà a risolvere anche questa problematica, ossia quella dell'isolamento e la conseguente emarginazione sociale.

Cambiare istituto serve a poco perché potrebbe ripresentarsi la stessa problematica anche in un nuovo istituto , perché mi sembra di aver capito che l'emarginazione ed il bullismo sia una conseguenza dell'isolamento che sua figlia ha scelto come modalità d'esistenza in questo periodo. Purtroppo spesso accade che si emargina e si bullizza chi tende ad isolarsi,anche se non andrebbe fatto.

È molto importante che sua figlia gliene abbia parlato e non l'abbia tenuto tutto per sé, come spesso succede, e probabilmente lo ha fatto perché vuole che lei faccia qualcosa per lei.

In questi casi avvisare la preside e gli insegnanti é l'unica cosa che può fare per sua figlia ,saranno loro a prendere i giusti provvedimenti.