Le maestre mi dicono che mio figlio si distrae tanto a scuola

salve sono una mamma di un bambino di sei anni che frequenta la prima elementare molto preoccupata. Sebbene siano trascorsi pochi mesi dall'inizio della scuola sin dai primi giorni, le maestre si sono lamentate della distrazione del bambino. le parole della maestra di taliano sono state:E' intelletualmete un bimbo vivo, intelligentissimo e sempre pronto, finisce quel che deve fare ma sta continuamente a giocare con le matite simulando un combattimento tra le stesse. E' stato messo al primo banco vicino alla maestra, con un'altra bambina molto chiacchierona, ma la cosa non ha prodotto risultati. E' stato anche da solo nel banco, ma il bambino continua a giocare. L'atteggiamento del bambino è stato confermato anche dalla maestra di matematica. Pur infatti avendo alle verifiche tutti dieci e sui quaderni bravissimo, la maestra mi dice che si distrae tanto. Ho notato che alcuni numeri li scrive al contrario e quando ho fatto presente la cosa alla maestra, lei mi ha risposto che lo fa un po' perchè è all'inizio, ma soprattutto perchè è distratto. A casa ha lo stesso atteggiamento. Cosa fare? Quando a casa il bambino ha portato una nota, lo punito non facendogli vedere la televisione per un pomeriggio, ma, sono preoccupata perchè pur affrontando la cosa dal mese di ottobre non vedo evoluzione e miglioramenti. Grazie dell'aiuto

Gentile Enza, quello che denunciano le maestre è il mancato raggiungimento della scolarizzazione del bambino, cioè adeguarsi ai tempi ed alle regole della scuola. L'acquisizione di queste tappe non è uguale per tutti i bambini, perchè ognuno ha la sua storia, la sua famiglia, il suo temperamento, quindi non possiamo dire se è giusto o è sbagliato, che lui si distragga e non capisca che bisogna stare attento. In genere c'è l'attesa che i bambini di prima elementare, entro il mese di dicembre, raggiungano sufficienti livelli di addattamento al contesto scolastico. Ma nel processo di inserimento/integrazione scolastica influiscono tanti elementi:

  • l'ansia da separazione e distacco da parte di genitori e figli,
  • gelosia e rivalità fraterna (non so se lei ha un figlio più piccolo, che nella percezione del bambino, durante la permanenza a scuola godrà di grandi privileggi)
  • conflittualità di coppia (se il bambino abbia ad esempio assistito a liti tra i genitori, se si se è stato rassicurato o meno.
  • tipologia del legame di attaccamento (sicuro, insicuro, evitante). Dipende dall'accudimento che il bembino ha ricevuto, cioè se al presentarsi di un disagio i genitori sono stati in grado di leggerlo e di dare una risposta dadeguata, inadeguata o negata.
  • i vissuti che del "luogo scuola" hanno genitori e insegnanti, compreso il ricordo dell'alunno che sono stati. Faccio riferimento all'influenza che ha nel contesto scuola-famiglia, la storia scolastica dei "grandi" che si occupano del bambino. Bisognerebbe osservare il bambino e pensarsi alla sua età nel ruolo di alunno. Questo aiuta a capire cosa è quel bambino "distratto" nelle nostra testa e nei nostri ricordi. Ho conosciuto maestre, ex alunne timide, amare o odiare un alunno timido.
  • i bambini molto intuitivi ed intelligenti, hanno bisogno di frequenti stimoli, altrimenti si annoiano e per modulare la tensione possono anche ricorrere a giochi simbolici.
  • Personalmente non mi preoccuperei molto, soprattutto perchè tutto, da quello che capisco è centrato sul bambino, come se quello che non va deve essere contenuto "dentro" suo figlio, ma suo figlio vive in relazione con un mondo di affetti, cognizioni e processi di socializzazione. Non lo punirei, non lo rimprovererei, penserei piuttosto, cosa è lui per me, dentro il mio amore di madre o di maestra. Mi chiederei se sto cercando di farlo rientrare dentro uno schema mentale, il mio di mamma o di maestra. Mi chiederei se sto guardando la sua autenticità o se sto cercando un confronto tra mio figlio/alunno reale e mio figlio/alunno ideale. Mi chiederei "cosa sto facendo, perchè lui si comporti in questo modo. Cosa vuole dirmi con questo suo comportamento?"
  • In ultima analisi, non mi sforzerei più di tanto a cercare contenuti (cosa fare per ...) piuttosto cercherei una relazione nuova e diversa. Un modo di esserci nella relazione con un figlio/alunno che con un suo atteggiamento sta tentando di dirmi qualcosa, di comunicarmi qualcosa.
  • Un consiglio quando si distrae, si abbassi, lo prenda per i polsi (in genere i bambini quando gli tieni i polsi ti guardano negli occhi) e gli dica la cosa più spontanea che le viene dall'origine del suo amore per questo bambino. Non si preoccupi e si rilassi, torni a sentire il sano istinto genitoriale, che con l'ansia da prestazione genitoriale tende a svanire. Non deve dimostrare a nessuno che lei è una brava mamma attraverso "il figlio perfetto".

Auguri e sempre a disposizione