Dott. Antonio Cisternino

Dott. Antonio Cisternino

specialista in psicologia clinica e psicoterapeuta

Come fare a calmare l'ansia

Salve. Mi chiamo Giulia e ho 21 anni.
Fin da quando ero più piccola mi ha sempre spaventato parlare in pubblico, anche solo per una interrogazione a scuola. Il pensiero che le altre persone potessero mettermi a disagio per una mia mancata risposta mi ha sempre fatto sentire fuori posto e ho sempre vissuto molto male questo tipo di situazioni. Dopo le superiori ho intrapreso la carriera universitaria che stava andando discretamente, anche se quel tipo di facoltà non era mai stata la mia prima scelta.
Lo scenario che mi si presenta davanti è una buona rendita all'università, ottime amicizie e un'inizio di una relazione e mi sentivo finalmente bene e decisa sulla piega che avrebbe preso la mia vita.
Succede un fatto che mi destabilizza totalmente con una persona molto importante della mia vita che mi lascia senza fiato letteralmente. Questa persona si allontana da me per un anno intero e questo tempo l'ho passato a farmi continue domande su come fare ad aggiustare la situazione, con attacchi di pianto in mezzo alle giornate e mi sentivo senza aria nei polmoni e il cuore fuori dal petto. Ho parlato con una psicologa dell'università che frequentavo, ma non mi ha aiutato molto perchè mi diceva semplicemente che dovevo parlare con le persone perchè le cose si aggiustassero, ma il mio disagio aumentava sempre di più tanto che ho posto fine alla relazione e ho lasciato gli studi. Ho passato 4 mesi a fare un lavoro che mi ha prosciugato ed era un incubo per me andare sul luogo di lavoro, tanto che avevo l'ansia. Non mi hanno rinnovato il contratto e nello stesso periodo è scoppiata la pandemia. Mesi e mesi senza vedere e parlare obbligatoriamente con qualcuno e da una parte ho tirato un sospiro di sollievo. Ad ottobre mi sono iscritta nuovamente all'università in tutt'altro ambito e ho un nuovo lavoro dove devo stare a contatto sempre con gente diversa e mi sta aiutando ad essere un po' meno rigida, ma questa ansia che provo non se ne va e si ripresenta sempre quanto penso di dire la cosa sbagliata o faccio la cosa sbagliata e mi blocca dal fare nuove conoscenze, specialmente in università e mi sento sempre in una bolla.
All'inizio di quest'anno ho avuto un brutto attacco di panico e mi sono ripresa fisicamente due ore dopo, ma ho continuato a pensarci e a ripromettere che avrei chiesto a qualcuno come calmare questa sensazione con la quale convivo da anni ormai. Non so più cosa fare. Mi scuso per la lunghezza.

Gentile Giulia, 

siamo abituati a osservare le emozioni con il binocolo della ragione e finiamo per distinguerle in positive e negative, ma in realtà le emozioni sono protettive: la zebra vede il leone, ha paura, scappa e si salva la vita.

Noi esseri umani avendo la neocorteccia anticipiamo gli eventi, siamo succubi del giudizio: le emozioni provano a trasformare questa tendenza, ma noi spesso confondiamo il sistema d'allarme con l'incendio.

Le indicherei di rivolgersi a un professionista per approfondire le Sue difficoltà e individuare la migliore tipologia di intervento per affrontare la situazione.

Tra le tecniche più efficaci si annoverano: il Metodo del Disegno Psicoemotivo per l'Analisi e la Consapevolezza, l'EMDR, il Training autogeno bionomico, la Mindfulness, le tecniche di rilassamento e coerenza cardiaca.

Buona vita.

Dr. Cisternino MDPAC (Ricevo a Torino e online).