Per esigenze di lavoro sono stata invitata a partecipare a un corso di qualificazione professionale

Salve a tutti, il mio nome è Rita, navigando nel web in cerca di alcune risposte, ho incontrato il Vostro interessante sito. Avrei bisogno di un Vostro parere: dopo circa trent’anni lontana dai banchi di scuola, per esigenze di lavoro sono stata “invitata” a partecipare a un corso di qualificazione professionale della durata di circa diciotto mesi (lavoro/studio). Proposta rivolta in modo sibillino: si deve o si può fare? Le voci dicono….. Confesso che nonostante le varie esperienze trasversali e complesse, cui la vita mi ha sottoposto, questo nuovo carico mi ha turbato molto. Sono assalita da dubbi circa l’impegno anche in termini di durata temporale, l’incognita su come si potrà rendere concreto questo progetto di studio in termini pratici e basilari: il prendere appunti, pianificare lo studio, conciliarlo con il lavoro, le incertezze dei risultati…Insomma sono assalita da un tourbillon di sensazioni, speranze e timori che si contende la mia serenità… Il tutto accentuato dalla presenza della mia patologia di base la sclerosi multipla, ora stabilizzata e lenta…... (incrociando le dita). Questo “spettro”, ha la funzione di amplificatore emozionale disturbando enormemente ogni piano dell’esistenza. Domina incondizionatamente! … COSA NE PENSATE? Grazie infinite per la Vostra gentile attenzione, nella speranza di leggere presto una Vostra risposta, saluto cordialmente.

Mia cara amica,

Stavo per dire, mia cara ragazza. Perché a 49 anni si è ancora promettenti ragazze per la vita e per gli altri. Ammettiamo per ipotesi che potessimo parlarci. Le chiederei la genesi della sua malattia, i fenomeni e altre cose. Ma ci soffre, e si sente la sofferenza che “amplifica” ogni sua esperienza di vita. Tuttavia in lei trovo tanto coraggio. Tanto da venderne agli altri. La paura non può mancare, anche se attutita da un blocco della malattia che solitamente è perenne: cioè quando si blocca rimane così com’è allo stato attuale sino a 90 anni e più. Capisco che le prove che lei deve affrontare nel corso di 18 mesi possono sembrare più difficili perché sono 30 anni, dice lei, che non è più abituata a studiare. Ce la farà, non si preoccupi. Magari gli studenti di oggi avessero questa concezione di sé e nello stesso tempo un’ adeguata preparazione per sottoporsi ad una prova di studio come la sua! Dopo tanti anni! La colpa non è nemmeno degli insegnanti spesso accolti con malevolenza e con distacco, con una sorte di vigliaccheria da parte di molti giovani. Troppo impreziositi dai genitori e distratti dagli strumenti informatici in loro possesso che non hanno comprato loro ma i genitori perché loro non hanno soldi per permetterselo. Beh, scusi, qual è il problema? Il rischio di non farcela? Ce lo sapremo dire. In riservata lo staff di accoglienza potrà darle la mia e-mail. Così m’ invierà la cronaca delle sue conquista nuove, in fatto di conoscenza e di cognizioni. Va bene? E stia tranquilla. Tutto è sotto il suo controllo.

Un abbraccio carissimo.