Dott.ssa Barbara Buralli

Ciao, sono la Dottoressa Barbara Buralli, sono laureata presso l’Università “La Sapienza” di Roma, dove ho conseguito il titolo in Psicologia Clinica e di Comunità. Successivamente, ho completato la mia formazione specializzandomi in Terapia Sistemico–Relazionale, un approccio che considera l’individuo all’interno delle sue relazioni significative, con particolare attenzione al contesto familiare e sociale in cui è inserito.

Nel corso della mia esperienza professionale ho avuto modo di approfondire le problematiche legate alla malattia oncologica, offrendo supporto psicologico sia ai pazienti che affrontano la diagnosi e il percorso di cura, sia ai loro familiari e ai caregivers che vivono l’impatto emotivo e organizzativo della malattia. Questo lavoro mi ha permesso di sviluppare una profonda sensibilità verso i vissuti di fragilità, sofferenza e riorganizzazione della quotidianità che emergono in questi contesti.

Attualmente mi occupo principalmente di psicopatologia, con un focus specifico sui disturbi d’ansia in età adulta. Lavoro con persone che sperimentano stati di disagio emotivo legati a stress, difficoltà esistenziali, fobie, attacchi di panico o ansia generalizzata, accompagnandole in un percorso di consapevolezza e trasformazione.

Parallelamente, mi dedico anche alla terapia di coppia, affrontando tematiche legate alla comunicazione, alla gestione dei conflitti, alla ridefinizione del legame e alla costruzione di nuove modalità di relazione. Il mio obiettivo è quello di offrire uno spazio di ascolto, confronto e crescita, in cui ogni persona o coppia possa sentirsi accolta e sostenuta nella propria unicità.

Il mio approccio è prevalentemente sistemico-relazionale, perché credo profondamente che ciascuno di noi sia il risultato delle proprie esperienze, dei legami che costruisce e delle dinamiche relazionali che vive nel tempo. Ogni persona porta con sé una rete di significati, emozioni e connessioni che meritano attenzione e rispetto.

Tuttavia, se dovessi definire il mio modo di lavorare, direi che è eclettico. Nel corso degli anni, ho arricchito la mia formazione integrando strumenti e prospettive provenienti da diversi modelli teorici, per poter offrire un accompagnamento davvero personalizzato. Non esiste, a mio avviso, un unico modo “giusto” di fare terapia: ogni persona ha bisogno di qualcosa di diverso, in base alla propria unicità, alla fase di vita che sta attraversando e alla sensibilità che porta con sé.

Per questo motivo, il mio lavoro si fonda sull’ascolto autentico, sulla costruzione di una relazione di fiducia e su un costante adattamento degli strumenti e dei tempi dell’intervento, affinché la terapia diventi uno spazio sicuro in cui potersi esprimere, ritrovare e trasformare.