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Dott. Bruno Marzemin

Psicologo - Psicoterapeuta, in presenza, a domicilio e online

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Ansia, mancanza di autostima, rottura amorosa

Salve, ho 25 anni e per 7 anni sono stata fidanzata. Ho lasciato io il mio ragazzo quasi un anno fa (ci siamo riavvicinati almeno 6-7 volte e per 3 mesi da giugno a inizio settembre) perchè provavo dei dubbi fortissimi e ho iniziato ad avere attacchi di ansia verso di lui. è da più di un anno che faccio un percorso di terapia e la mia terapeuta è molto gentile e mi piace molto, ma mi chiedo se non sia meglio cambiare a volte perchè sento che non sto facendo passi avanti. Premetto che io tendo in modo un po' ossessivo a cercare costantemente strategie esterne per superare il senso di ansia, vuoto, tristezza (a volte penso che vorrei morire) che mi accompagna. Non sono costantemente triste, ci sono settimane in cui faccio cose, mi muovo e reagisco e non sono mai a casa, in cui sono più serena. Il problema è che è un modo per staccarmi dai pensieri e non affrontare me stessa. Infatti, appena sto a casa (come ora che sto facendo la tesi) voglio morire e piangere tutto il tempo. Comunque, soffro ancora moltissimo per avere lasciato il mio ex, ci penso costantemente, provo un dolore atroce che mi accompagna costantemente, ma non ci torno insieme perchè appena lo faccio mi viene ansia, da scappare, lo vedo brutto, lo evito, quando stiamo abbracciati ho una sensazione di disagio dentro. Lui appartiene al passato come, a una cosa bella che rivorrei, ma il mio corpo dice che non può più essere. Però non riesco a lasciarlo andare. Abbiamo avuto una relazione un po' di dipendenza uno dall'altro, sempre attaccati, non ho amato nessuno mai cosi tanto, una cosa che toglieva il fiato. Ma è esplosa la bolla e io mi sono trovata annullata, senza autostima per episodi di bullismo che mi hanno segnata. Non so chi sono, non mi apprezzo abbastanza, non so amarmi, non ci riesco. Mi sono appoggiata a una amica, che ha visto tutta la rottura con il mio ex e letteralmente è stata presente 24h su 24. Ora mi trovo in un momento in cui sto iniziando ad avere ansia anche con lei, da qualche giorno. Ne ho parlato con la psicologa, e lei dice che non soffro di depressione, ma di mancanza di autostima, che dipendo dagli altri e che lo sto facendo di nuovo, non cerco le soluzioni dentro di me, ma a partire dagli altri. Che per questo motivo provo ansia per lei e rischio di allontanarmi pure da lei, come ho fatto col mio ex. Ma non voglio, è una persona meravigliosa, le voglio molto bene. Non voglio rischiare di allontarmi da ogni singola persona che trovo con cui sviluppo un bel legame. Come faccio? Vivo ancora coi miei, non ho un lavoro e ho ansia crescente perchè devo finire la tesi che non mi interessa e ho bisogno di soldi perchè dipendo dai miei. Io non voglio dipendere dagli altri, non riesco ad accettare di aver perso lui, non riesco ad andare avanti, ad amarmi, a bastarmi. Secondo voi dovrei cambiare approccio psicologico? La mia terapista è sistemico-relazionale, non so se cambiando uno psicologo mi può dare strumenti diversi. O se semplicemente, per l'ennesima volta cerco di cambiare le cose tramite soluzioni esterne. Aiutatemi non ce la faccio più

Gentile Angela.
Il percorso della psicoterapia ha tempi variabili, specifici per ciascuno di noi.
Positivo il fatto che si trovi bene con la collega (l'indirizzo terapeutico è alquanto relativo: l'importante è trovarsi bene).
Abbandonarla? Mi sembra che stia affrontando un momento particolare della sua vita, e questo vada a ripercuotersi anche nella psicoterapia. Non c'è nulla di strano in questo, anzi. Segno che state facendo un bel lavoro assieme.
Sta affrontando la tesi: tra pochi mesi diventerà dottoressa, smetterà di esser studentessa, ma una Donna non più ragazzina. Cesseranno tanti diritti, ne acquisirà altri, assieme ai tanti doveri che la vita ci chiede.
È in un momento di passaggio, di transizione, molto simile a quello avuto in adolescenza.
Se la collega le dice che è più un problema di autostima, sia concorde con Lei.
Riparta da Sé stessa, Angela. Coi tempi e modi che riterrà più opportuni. Non si faccia troppi sensi di colpa se commetterà degli errori: è da questi che si impara, non da quando va tutto per il verso giusto.
Si prenda il tempo che Le serve. Vada avanti con la tesi. Arrivi all'Alloro per cui tanti sacrifici ha dedicato. 
Impari ad amare lei stessa per ciò che è.
Il resto viene dopo.

Cordialmente,
Bruno Marzemin

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