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Dott. Bruno Marzemin

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Sono in un bivio cruciale

Buonasera gentili Dottori. Ho 38 anni e dopo qualche lavoro con contratti a termine sono 6 anni che lavoro per un'azienda importantissima, con ottimo stipendio, contratto e qualche benefit. Il problema è che di 6 anni sono almeno 2 anni che la vivo sempre peggio: prima per la mole di lavoro troppo eccessiva, adesso va leggermente meglio quello ma c'è una disorganizzazione che fa paura, il lavoro consiste praticamente nella risoluzione dei problemi.. Ora dopo una estenuante mia ricerca di altro finalmente ho tra le mani una invitante opportunità, certo con periodo di prova prima di indeterminato, stipendio un po' inferiore e più lontano da casa, ma con la possibilità di lavorare in un clima più sereno che è la cosa che mi preme di più (ho sofferto a causa del lavoro di insonnia e attacchi di panico). La condizione però è che vada da loro IMMEDIATAMENTE senza lasciare preavviso alla mia azienda che mi pagherebbero loro.. Io sono tentata ma ho un forte blocco nel comunicarlo alle mie due cape con cui ho un rapporto fin troppo stretto, poi loro specie a livello lavorativo contano tutto su di me caricandomi di responsabilità e per loro sono a dir poco fondamentale.. Non so cosa inventarmi e sono bloccata, avreste qualche suggerimento? Grazie mille

Buongiorno Barbara.
Per esperienza (sia come psicologo che come lavoratore generico, in quanto ho iniziato a lavorare a 14 anni per mantenermi. Ora ne ho 51...) le dico che quell'"Immediatamente" del quale scrive mi suona strano. È risaputo da tutti che non si può lasciare un impiego - specie se il contratto va avanti da diverso tempo, come nel Suo caso - senza un periodo di preavviso; se lo volesse fare andrebbe incontro molto probabilmente a delle penali.
Quindi: bene che si sia resa conto che non si trova più bene dove lavora e bene che si stia muovendo per cercare altrove. Ha 38 anni, e non è mai troppo tardi per dare un punto di svolta alla propria vita.
La inviterei però, prima di prendere decisioni di questo genere, di chiarire la situazione in cui si trova con le responsabili, e valutare poi di conseguenza cosa Le diranno.
Mi spiace poi scriverLe come ognuno sia utile, ma nessuno sia indispensabile. Questo per comunicarLe che non metto in discussione che Lei sia fondamentale per le colleghe, ma questo non la deve vincolare a stare con loro per sempre. L'azienda c'era prima di Lei e continuerà ad esserci anche dopo che - eventualmente - se ne andrà.
Ultima cosa: ha riportato anche alcuni elementi che potrebbero significare come Lei sia sotto pressione (insonnia, attacchi di panico): le scelte fatte quando ci si trova in questa condizione non sono mai le più ragionevoli e sovente sono dettate dall'emotività. 
Cerchi di darsi delle priorità: in primis ritrovare un pochino di serenità (basta anche una breve vacanza, dedicarsi ad attività extralavorative dove prova piacere, ecc.) e poi mediti sul da farsi.
Se è arrivata dove è, le capacità non le mancano. Dovesse perdere anche l'opportunità di quest'offerta promossa dalla nuova ditta, altre ne seguiranno.
Cordiali saluti, dr. Bruno Marzemin

 

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