Dott. Carlo Enrico Livraghi

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Dott. Carlo Enrico Livraghi

Psicologo, Psicoterapeuta E.M.D.R. , Consulente di parte

Ho tradito mia moglie per due anni, e provo comunque rabbia nei suoi confronti

Ho 45 anni, sposato da 18 e senza figli per problemi non di infertilità miei ma per una condizione spermatica di alta viscosità del seme ( questa premessa è importante per il resto della storia). Con mia moglie siamo stati separati per 3 anni dopo che mi aveva abbandonato perché riteneva il rapporto troppo difficile a causa di problemi di comunicazione ma poi lei è ritornata da me dopo due relazioni che non le sono andate bene. Ci siamo sposati giovani e per amore, entrambi con un futuro professionale assente e da costruire. Io ci sono riuscito lei non ancora e nonostante i tanti anni nei quali comunque ha lavorato, l’insoddisfazione per la sua vita è stata la ragione di discussione continua. Una donna molto polemica , in rotta sempre con i suoi capi e con i colleghi in ogni lavoro fatto. Una donna molto dura con se stessa ma sempre ineccepibile in ogni sua responsabilità coniugale. Tre anni fa conosco una collega, nemmeno carina ( mia moglie è bellissima pur avendo disturbi alimentari e di autostima fin da ragazza) ma di una simpatia disarmante, una donna colta sposata e con due bambine. Piano piano ci conosciamo meglio, lei vive un matrimonio totalmente anaffettivo con un uomo per bene ma del tutto scollato da lei e dalle sue esigenze. Iniziamo a frequentarci nei ritagli di tempo e negli attimi rubati e per due anni quasi ci siamo sostenuti a vicenda , mentre mia moglie era sempre più insoddisfatta, tornare a casa ogni giorno e sentirsi impotente di fronte a quel suo stato d’animo era tremendo, per non contare l’enorme gelosia che sempre l’ha contraddistinta, anche quando non ce n’è mai stato motivo ( ho sempre fatto tanti complimenti a mia moglie e l’ho sempre amata) .A novembre del 2018 decido di tagliare la relazione con la mia collega, dopo aver cominciato un percorso per la fecondazione assistita con mia moglie e dopo essere riuscito a metterla con un consiglio importante sulla buona strada per aiutarla a realizzarsi professionalmente. In due mesi circa ho iniziato a stare male, sensi di colpa enormi, attacchi di panico e ansia fino a che ad inizio Gennaio 2019 ho deciso di dirle tutto. Dopo 3 mesi di separazione in due case , abbiamo tentato di riprovarci ma la rabbia in me e il panico di rivivere una situazione insostenibile mi ha fatto allontanare di nuovo. Oggi lei abita in una altra città ( vicino) e segue il percorso professionale che le sta facendo bene ma di me non vuole saperne. Io vorrei andare da un terapista di coppia perché sia lei che il nostro matrimonio che tante situazioni ha vissuto e superato, vale ancora molto per me ma lei si rifiuta di fare questo percorso. Le sto chiedendo se vuole la separazione, ogni volta che provo ad intavolare il discorso non mi risponde mai. Ci parliamo a messaggi subliminali utilizzando vari social e io le dico spesso che mi manca e che vorrei provare ad intraprendere questa strada ma mi dice che non se la sente. Eppur oggi , dopo tutto questo e dopo questa voglia di salvare tutto , alterno giorni dove mi sento di nuovo fiducioso in me stesso e lei mi manca tantissimo a giorni dove pensare di tornare insieme senza aver risolto i nostri problemi , mi terrorizza. Provo rabbia perché , infantilmente, la considero responsabile di avermi portato a cercare in un’altra ciò che mi mancava in lei. Mia moglie è una donna sensibile e dolce ma che sa essere dura con se stessa e gli altri in maniera a volte feroce. Cosa posso fare per farle capire che certe crisi possono esserci ma che se ci sono i sentimenti, rivolgersi a qualcuno che può aiutarci potrebbe far diventare il nostro rapporto forte e bello come forse non lo è mai stato? Premetto che il tradimento non può mai essere giustificato, non cerco giustificazioni ma solo una via di uscita da una crisi di un matrimonio nel quale abbiamo investito tantissimo e per il desiderio di una famiglia che entrambi abbiamo.

La situazione che descrive indica certamente che un lavoro in coppia possa essere un grande valore aggiunto. Bisogna però tener presente che una psicoterapia di coppia non conduce necessariamente a rinsaldare il rapporto tra i coniugi, ma sicuramente può aiutarli a comprendere le proprie dinamiche e a poter prendere decisioni più consapevoli e mature. In ogni caso in assenza di uno dei due partner lei può iniziare a lavorare su di se per poter determinare i propri bisogni profondi e le emozioni che sottendono. Uno psicoterapeuta sistemico relazionale, potrebbe esserle di aiuto. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e le auguro una buona serata 

domande e risposte

Dott.Carlo Enrico Livraghi

Psicologo, Psicoterapeuta E.M.D.R. , Consulente di parte - Arezzo - Perugia - Lecce

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