Dott. Carlo Plaino

Dott. Carlo Plaino

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Mia moglie mi ha proposto di provare a stare lontani qualche tempo.

Buongiorno, ho 36 anni sposato da 7 anni con una donna con la quale sto insieme in totale da 12 anni. Abbiamo una bambina di 5 anni. Dopo una prima breve crisi pochi mesi dopo la nascita di nostra figlia (mia moglie era particolarmente sensibile alle attenzioni di un nostro collega anche se la cosa non si è mai sviluppata), le cose sono andate un po' meglio fino ad un paio di anni fa quando abbiamo cominciato ad allontanarci senza neanche troppo accorgercene. 2 anni sono passati velocemente senza avere più un rapporto sessuale. Nostra figlia dorme con noi anche se dormirebbe tranquillamente nel suo lettino. Entrambi desideriamo averla vicino forse come scusa per non “rischiare“ di stare soli. Recentemente mi ha proposto di provare a stare lontani qualche tempo. Ha riconosciuto che se dicesse in giro come mi comporto in casa (aiuto in tutto e recentemente a causa di un suo periodo di apatia mi sono preso quasi completo carico del lavori domestici) la gente le direbbe che è pazza a lasciarmi andare. A livello sessuale fino ai primi tempi di matrimonio c'è stata un'intesa che definirei ottima (giusto bilanciamento tra romanticismo e sano erotismo senza pratiche sessuali per così dire parafiliache). Lei mi ha sempre accusato di essere soggiornato da mia madre cosa che non ritengo vera anche perché la sua presenza nella vita di coppia è molto più blanda rispetto all'intervento della sua famiglia. La casa dove viviamo è però effettivamente di mia madre e mia moglie ci vive di malavoglia anche se questo ci ha permesso di evitare il mutuo e di vivere in una villetta che tutti ci invidiano. mi ha sempre accusato di non avergliela voluta in testare per sfiducia. Ci tengo a precisare che so per certo che non è interessata ai soldi anzi. Ma le motivazioni che oggi adduce per la separazioni non sono più queste. È proprio una perdita di affetto e senso di appartenenza alla nostra famiglia. Anche se credo che l'astio nei miei confronti sia proprio derivato e risieda tuttora lì. Non credo alle separazioni temporanee inoltre le modalità che mi ha proposto le ritengo assolutamente non sane (se non altro per la nostra salute psicofisica): nostra figlia vivrebbe sempre nella nostra casa e noi a turno in una casa in affitto. Grazie per un vostro parere. D

Buongiorno Daniel, mi sembra di capire che stiate affrontando un momento di crisi di coppia, non un semplice conflitto, ma una forte crisi. Da quello che riporta, negli ultimi anni la coppia “coniugale“ ha ceduto il passo a quella “genitoriale“ e, di conseguenza, il rapporto fra marito e moglie si è logorato. Si nota in aggiunta una scarsa condivisione dei desideri e dei bisogni reciproci e, anche questo, può essere frutto del logorio sopracitato. Credo sia opportuno, in questa fase, più che un allontanamento una chiarificazione in tal senso: in quali occasioni potremmo, come coppia, tentare un dialogo, riscoprirci come persone, come moglie e marito? Cordialità