Dott. Carlo Plaino

Dott. Carlo Plaino

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Pensieri suicidari

Mi rendo conto di avere pensieri suicidari da ormai circa sei anni. Durante questi anni non sono stati pensieri fissi, ma tornavano sempre prima o poi. Dal terzo anno di superiori in poi, credo. L'ultimo anno ho fatto una sorta di calendario. Quotidianamente scrivevo se quel giorno ero stata felice, normale o triste. L'idea era che se alla fine dell'anno avrei avuto maggiormente giorni tristi mi sarei tolta la vita. Avevo anche deciso come, ma poi arrivò la fine dell'anno e nonostante avessi avuto per la maggior parte giornate tristi, non feci nulla. Durante quegli anni però capitavano delle volte in cui mi facevo del male con una lametta, non so bene perché. Durante l'università ho continuato delle volte ad avere pensieri sul mio suicidio, ma più quasi per consolarmi. Come a dire: posso sempre scegliere di non vivere quando voglio. Dopo il primo anno di Università non mi sono mai più fatta del male, tranne due volte. Quelle due volte, però, la mia intenzione era diversa. Volevo suicidarmi. Ma con una semplice lametta non ero in grado. Non ho dubbi però che se avessi saputa usarla meglio mi sarei uccisa. Invece, mi sono solo fatta dei tagli superficiali e nessuno ha mai saputo niente. L'ultima volta è stata un mese fa, perché avendo iniziato la pillola contraccettiva ho avuto degli effetti collaterali e sono caduta in depressione. Ora l'ho interrotta e sto "meglio". In senso che riesco a vivere, uscire, fare cose. Ma ho sempre il desiderio di morire in un certo senso. La ragione penso sia sempre la stessa: mi sento inadeguata. Non mi sento abbastanza. Mi disprezzo. Mi sento una sfigata. È un sentimento che ho ormai da tantissimo tempo e fa parte di me, nel profondo. Di recente però ho anche iniziato a pensare di essere una brutta persona e questo non lo posso sopportare. Ho iniziato ad andare da uno psicoterapeuta dopo la mia depressione causata dalla pillola, ma ho fatto solo qualche seduta e non gli ho parlato dei miei pensieri suicidari. Penso che prima o poi o riuscirò a stare meglio, oppure prima o poi proverò a suicidarmi. Fa strano dirlo, perché forse per tutti questi anni ho sottovalutato questi miei pensieri e li ho tenuti nascosti. Non so che fare.

Buongiorno, ritengo che sia opportuno iniziare a raccontare questi suoi pensieri e questa sua ideazione al collega con il quale ha iniziato il percorso. Sarebbe utile comprendere i fattori che hanno contribuito ad un umore depresso e alla ricorsività di questi stessi pensieri. Per quanto riguarda il suo senso di inadeguatezza, il valutarsi triste e brutta persona sono elementi perfettamente in linea con la caduta del tono dell'umore di cui lei da anni soffre: può valutare anche questo aspetto e l'eventuale ricorso a sostegni farmacoterapici con il collega.